Cronache

Prima di dimettersi Lombardo nomina due nuovi assessori

Il governatore siciliano annuncia che lascia l'incarico. Ma nomina due assessori in extremis. E saltano i tagli agli sprechi

"Lascio la presidenza e qualsiasi carica politica senza rimpianti e con orgoglio". Eppure, proprio nel giorno in cui il governatore Raffaele Lombardo ha presentato le dimissioni da presidnete della Regione, salta la spending review della Regione Sicilia. Il testo del governo, firmato dagli assessori all’Economia Gaetano Armao e alla Salute Massimo Russo, prevedeva tagli per 150 milioni già nel 2012 e 300 milioni a partire dal prossimo anno. Non solo. Poco prima di lasciare, Lombardo ha nominato ben due nuovi assessori regionali.

"La mia è una scelta lucida e ragionata - ha spiegato Lombardo - mi auguro che si possa aprire nuova fase governata da uomini liberi e non intruppati che lavorino contro l’ascarismo e il trasformismo". Annunciando le sue dimissioni nel parlamento siciliano, Lombardo ha ufficializzato che la Regione andrà al voto il 28 e 29 ottobre. Poi ha attaccato duramente il premier Mario Monti: "Sul rischio default della Sicilia tattica politico-mediatica disonesta e criminale che ha infangato la Regione a livello internazionale". Ad ogni modo, poco prima di dimettersi, Lombardo ha nominato un nuovo assessore regionale. Il governatore aveva, infatti, tenuto per sé la delega alle Autonomie locali dopo le dimissioni dell’ex assessore Caterina Chinnici, chiamata alla guida del dipartimento giustizia minorile del ministero. Lombardo aveva tenuto per sè la delega alle Autonomie locali dopo le dimissioni dell'ex assessore Caterina Chinnici, chiamata alla guida del dipartimento giustizia minorile del ministero. Claudio Torrisi è stato nominato assessore regionale all'Energia.

I tagli agli sprechi non ci saranno. La Sicilia, Regione a rischio default, andrà avanti con le spese pazze. Oggi pomeriggio non è stato infatti trovato l’accordo sul provvedimento, rimasto bloccato in commissione Finanze. La strada era apparsa in salita fin dall’inizio: la commissione Bilancio non è mai entrata nel merito del provvedimento e il governo l’aveva presentato sotto forma di emendamento all’assestamento di bilancio, ma dopo due riscritture s’è dovuto arrendere ai veti d’aula.

Tra i tagli previsti c’era la riduzione dell’organico della Regione, con 2mila pensionamenti tra dirigenti e comparto sul totale di 18mila dipendenti.

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