Ha marchiato sulla pelle un suo dipendente e ora un imprenditore di 46 anni finirà a processo con il padre. A far scattare le indagini dei carabinieri era stata la denuncia circostanziata fatta dal dipendente vessato che ha raccontato delle angherie subite dai titolari che volevano si licenziasse per lasciare il posto a un nipote. Adesso il processo si aprirà il 14 novembre davanti alla Terza sezione penale del tribunale di Brescia.
Marchiato "come i maiali"
Il processo nei loro confronti si aprirà il 14 novembre davanti alla Terza sezione penale del tribunale di Brescia. L’imprenditore è accusato di aver tatuato sulla pelle del dipendente di origine indiana il numero dell’azienda di famiglia. Tutto usando con violenza la macchina con cui vengono marchiati i suinetti. L’imprenditore agricolo, un 46enne di Rudiano, deve rispondere di percosse aggravate dai futili motivi insieme al padre 73enne che invece è denunciato per lesioni. Il dipendente "marchiato" ha denunciato i datori di lavoro alla fine di aprile del 2019.
La vittima spinta a dimettersi
“Per sei mesi sono stato vittima di atti persecutori - aveva denunciato - Vogliono che mi dimetta“. Peraltro l’uomo sarebbe stato anche colpito con le scosse da 220 volt. Davanti ai militari che hanno raccolto la denuncai il 40enne aveva ricordato come all’inizio di marzo del 2019 uno dei figli del titolare, il 46enne chiamato a processo, lo avrebbe volutamente marchiato sul braccio con la macchina tatuatrice.
“Mi ha detto che mi avrebbe marchiato come un maiale e lo ha fatto - aveva spiegato ai carabinieri -. Quando sono andato a lamentarmi, il padre mi ha offerto 50 euro per non creare problemi al figlio“. Adesso, tre anni dopo la prima denuncia, il 14 novembre si aprirà il processo contro i due uomini.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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