Domenico Maurantonio, mistero sulla morte del giovane ad un mese dall'incidente

Tanti i punti oscuri che le indagini stanno cercando di chiarire sulla morte dello studente padovano caduto dal quinto piano di un albergo di Milano

Domenico Maurantonio, mistero sulla morte del giovane ad un mese dall'incidente

"Noi che lo conoscevamo, escludiamo che possa essersi suicidato. Era sereno, faceva progetti per il futuro. Era uno con la testa a posto. Qualcuno potrebbe avergli fatto qualcosa, ma certo non può essere entrato in camera per sequestrarlo". La morte di Domenico Maurantonio, lo studente padovano deceduto in gita all'Expo di Milano, cadendo dal quinto piano di un albergo, è ancora avvolta dal mistero. Tanti i punti oscuri che le indagini stanno cercando di chiarire. Uno dei più importanti è il rumore. Nessuno degli ospiti dell'hotel ha sentito Domenico gridare mentre precipitava. E le "prove cinetiche" disposte dalla Procura hanno appurato che il giovane è caduto "a piombo", e cioè che il volo è stato radente il muro dell’albergo. Con il sopralluogo, i consulenti dei magistrati hanno analizzato la traiettoria di caduta del corpo, grazie ad alcune simulazioni effettuate con l’uso di un manichino.

Altro elemento chiave: l'altezza della finesta. Più di un metro da terra. Questo dettaglio sembrerebbe escludere la caduta accidentale, infatti, Domenico, deve essere salito su quel balcone.

"Al quinto piano si aggirava un uomo. Le ragazze che hanno dormito nella camera 531, vicina alla finestra dalla quale Domenico sarebbe caduto, quando erano salite la prima volta in camera, verso le 23,30, avevano avuto difficoltà ad aprire la porta. Quell'uomo è arrivato alle loro spalle, ha preso la tessera e le ha aiutate. Lo hanno rivisto quando sono scese verso le 2,30: era ancora vicino alla finestra. Era sui 50 anni, senza capelli, con la barba. Non ha mai detto una parola". Così al settimana Panorama hanno raccontato i compagni della classe di Domenico.

Ad infittire il mistero della morte del giovani c'è anche il livido sul braccio e tracce di Dna sotto le unghie che lascerebbero pensare ad un contatto con un altra persona. Altra domanda: quanto aveva bevuto Domenico prima di morire? Secondo le analisi, al momento della caduta aveva un tasso alcolemico inferiore a un grammo per litro di sangue, un livello non oltre il limite consentito.

Tuttavia, nello stomaco di Domenico Maurantonio è stato trovato dell’alcol che doveva ancora essere assorbito dal sangue, quindi era stato ingerito poco prima della morte. Alcol che, se assorbito, avrebbe portato il tasso oltre i 3,5 grammi per litro: una dose da coma etilico. Dai risultati dei primi test, lo studente non avrebbe ingerito droghe.

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