Coronavirus

"Ora tutto l'ospedale è infetto". Scatta l'allarme al Cto di Milano

Aumentano i decessi tra i medici e i contagi del personale sanitario. Il dramma di chi lotta in trincea: "Ora gli ospedali sono i focolai"

"Ora tutto l'ospedale è infetto". Scatta l'allarme al Cto di Milano

L'elenco dei medici deceduti durante la pandemia da coronavirus si allunga ancora: oggi, sulla lista stilata dalla Federazione nazionale dell'ordine dei medici (Fnomceo) se ne contano 50. E aumentano anche gli operatori sanitari risultati positivi al Covid-19: infatti, secondo i dati resi noti dall'Istituto superiore di sanità, i contagiati tra il personale sanitario sono 7.145, pari a circa il 9%.

"La situazione dei medici, e di tutto il personale sanitario, all'interno degli ospedali italiani, è estremamente preoccupante". A sottolinearlo è Alessandro Garu, il segretario dell'organizzazione sindacale Coas Medici dirigenti, che ha spiegato: "Il ricovero dei pazienti infetti negli ospedali si è rivelata (a posteriori) una scelta sbagliata e deleteria, perché ha trasformato queste strutture in veri e propri focolai di Covid-19". È dello stesso avviso anche Silvio Garattini, presidente e fondatore dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri che, nel commentare i numerosi contagi tra medici e infermieri nel corso di un'intervista a Repubblica, sottolinea: "La prima linea - medici, infermieri, personale sanitario -ha fronteggiato l'onda di piena del virus senza avere attrezzature adeguate. Dov'erano i dispositivi? Adesso quella prima linea è falcidiata da malattie e, purtroppo, da decessi. Penso ai medici di base. Penso a strutture che si sono trasformate in camere di incubazione. Le maggiori infezioni avvengono in ambiente ospedaliero".

Potrebbe esserne un esempio il Cto di Milano, da cui medici e infermieri lanciano l'allarme, secondo le testimonianze raccolte dal Corriere della Sera. "Tutto l’ospedale ormai è un’area infetta", sostiene il personale sanitario del Centro traumatologico ortopedico, che spiega: "Abbiamo aperto un reparto Covid con venti posti letto, poi aumentati fino a trenta. Il virus da lì è uscito e tutto il Cto adesso è area infetta. In cardiologia ormai un solo paziente non è contagiato". Sarebbero numerosi anche i medici e gli infermieri contagiati, pari al 30% dei lavoratori: "Siamo al collasso- dicono dalla struttura-non abbiamo infettivologi. E mancano anche medici internisti". Per questo, una delle soluzioni che propongono da via Bignami è la chiusura, almeno di alcuni reparti, perché, sostengono, "se andiamo avanti così si rischia la chiusura totale". Secondo uno specialista, intervistato dal Corriere, "occorre trasferire i malati non Covid. Sanificare. Poi sottoporre al test chi entra. E tenere separato chi è infettato da chi non lo è".

"Siamo molto preoccupati dell'allarme lanciato dai medici del Cto, Milano non deve infettarsi attraverso i suoi ospedali", ha commentato il Pd Lombardia, dopo l'Sos partito dal Cto. E alcuni consiglieri regionali hanno deciso di scrivere al direttore sanitario della struttura per chiedere chiarimenti sulla situazione.

Intanto, aumentano i casi di contagio tra operatori sanitari, arrivati al 9% del totale. Secondo uno studio uno degli ultimi studi, i pazienti asintomatici sono considerati i principali veicoli del virus e le persona più a rischio sono proprio medici e infermieri. Per questo, "è necessario mettere in sicurezza tutti noi medici e gli operatori sanitari".

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