E adesso il Cavaliere si compra la maxi villa di Marcello Dell’Utri

Composta da una trentina di stanze con 3mila metri di parco, darsena e campo da tennis. Top secret il costo

E adesso il Cavaliere si compra la maxi villa di Marcello Dell’Utri

Da troppo tempo il Cavaliere cercava un affaccio sul lago di Como, un po’ come gli zar puntavano ad uno sbocco sul mare. Ma la ricerca, iniziata nel 2007, andava per le lunghe. Per carità, Silvio Berlusconi aveva già trovato un sontuoso sbocco sull’altro grande specchio d’acqua, il Maggiore, e aveva piantato la sua bandierina su quel gioiello dagli arredi liberty che è Villa Correnti-Campari. Ma quel ramo e pure quell’altro parevano stregati e tutte le location ipotizzate erano cadute nel nulla. E, invece, la soluzione era a portata di mano, nell’album di famiglia. O quasi. A sorpresa Silvio Berlusconi ha comprato da Marcello Dell’Utri. Il mondo è piccolo, in certi casi ancora di più. Perché i due si conoscono e si frequentano da una vita, dagli anni ruggenti in cui tutti e due frequentavano giurisprudenza alla Statale. Più o meno mezzo secolo fa.
Da allora non si sono mai persi di vista, anche se sul loro sodalizio si è scatenata più di una tempesta e sono state vergate intere enciclopedie. Ora il quotidiano Il Giorno annuncia che Dell’Utri ha ceduto a Berlusconi la sua splendida dimora chiamata, con un nome che fa rima con le memorie latineggianti del liceo, Villa Comalcione e situata, per chi volesse saperne di più, sulla penisola di Torno.
Le agenzie informano che la magione ha 30 locali, più o meno come Villa Correnti-Campari, più alcuni benefit non proprio secondari: campo da tennis e darsena affacciati verso nord, vista impagabile, meglio di una cartolina, sulla parte centrale del ramo di Como. E parco, esteso su tremila metri quadri.
L’operazione si sarebbe conclusa l’8 marzo. Dunque alla vigilia della sentenza della Cassazione che ha annullato la condanna a 7 anni del senatore e ha ordinato la celebrazione di un nuovo processo d’appello per i presunti rapporti di Dell’Utri con alcuni boss di Cosa nostra. L’8 marzo tutta Italia parlava di Dell’Utri e rispolverava, per l’ennesima volta, la sua storica e discussa amicizia con Berlusconi. Intanto, se è vero quello che Il Giorno ha scritto, i due raggiungevano l’accordo, per una cifra naturalmente top secret. «La villa è in vendita», aveva fatto sapere alla stampa Dell’Utri e intanto era partita la ristrutturazione. Berlusconi deve aver drizzato le antenne. Nel 2007 si era impantanato nel no dell’imprenditore Giorgio Fasana per Villa Belinzaghi, quella che per tre anni aveva ospitato il calciatore del Milan, Clarence Seedorf, e da allora non era più riuscito ad aprirsi un varco verso le acque super ricercate del Lario, le stesse frequentate da George Cloney e da altri vip di mezzo mondo. È passato un lustro, altre gemme sono entrate nel portafoglio dell’ex premier, l’ultima sull’isola di Lampedusa, ora ecco finalmente l’atteso sbarco.
Cinquant’anni dopo, Silvio e Marcello intrecciano i loro percorsi che si sono già incrociati un’infinità di volte. Dell’Utri è stato il motore di due imprese berlusconiane: ha guidato Publitalia, la macchina acchiappa pubblicità che ha finanziato il decollo delle tv del Biscione, ha creato dal nulla, nel ’93, Forza Italia, ovvero il partito azzurro che in pochi mesi sbarrò la strada alla «gioiosa» armata capeggiata da Achille Occhetto, ormai sul punto di conquistare il potere. Da quell’epoca si sprecano voci, insinuazioni e inchieste. Giornalisti e pm hanno provato a scandagliare la liason fra i due, nella convinzione di poter trovare in quel legame il peccato originale del Cavaliere. La prova di manovre oblique, oltre la legge, e l’odore dei capitali mafiosi. Quasi vent’anni dopo, le ricerche, spasmodiche, continuano, ma pure le prove continuano a vacillare. E il processo è da rifare.
Dell’Utri è defilato e fa parlare di sé soprattutto come raffinato bibliofilo. Ora però le biografie si toccano sulla carta geografica.

Il senatore aveva scoperto il lago di Como molto tempo fa: nel ’91 aveva acquistato una meravigliosa villa a Sala Comacina, con vista sull’omonima isola, nel ’99 l’aveva rivenduta ad un imprenditore tedesco per 11 miliardi di lire. E si era spostato a Torno, in un punto altrettanto panoramico. Ora fa le valigie: arriva Silvio.

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