Spugne che assorbono l'inquinamento del mare, ceramiche che producono l'energia in casa, dispositivi per ridurre i consumi elettrici, nuovi sistemi di stoccaggio del solare. I laboratori Idrocarburi, Domus, Fuel Cell ed Energy Storage del nuovo Centro di Ricerca Innovazione e Sviluppo di Edison, inaugurati ieri, a Trofarello (Torino), sono i templi della ricerca, al servizio dell'innovazione tecnologica e ambientale, in campo energetico.
L'evento di Trofarello dà anche l'avvio alla «Innovation Week» (16-20 giugno), la settimana dedicata all'innovazione digitale, tecnologica e alle start up di «Edison Open 4Expo», che durerà sei mesi, dedicato a Expo e inaugurato, il 15 maggio scorso, nella sede di Edison, dal Nobel per l'economia, Amartaya Sen. Nel semestre di Expo, Edison vuole suscitare il dibattito sui temi strategici più vicini alla sua identità: innovazione, sostenibilità, crescita economica e sociale. Incontri e tavole rotonde con le menti più brillanti di questo secolo porteranno a individuare quale è l'innovazione di cui l'Italia ha bisogno e a un «Manifesto dell'Innovazione» da lasciare come eredità al Paese dopo l'Esposizione universale.
L'inaugurazione del Centro di Ricerca di Trofarello incarna lo spirito di tutte queste iniziative, così come lo fanno gli incontri, curati insieme alla Fondazione Edison, con gli innovatori del pensiero economico. Nella Sala Azionisti di Foro Bonaparte, infatti, si alterneranno, a più riprese, professori di calibro internazionale come Paul Allan David, candidato a sua volta al Nobel; Bina Agarwal, che in India gode di una notorietà pari a Indira Gandhi, per i suoi studi su povertà e ineguaglianza; Michael Landesmann, esperto di integrazione economica tra Est e Ovest; ricercatori di fama come Jackie Krafft e Joel Mokyr.
«L'innovazione e la ricerca sono da sempre il fulcro delle nostre attività - spiega Bruno Lescoeur, ad di Edison - che ci ha reso pionieri in campo energetico. Una filosofia che è anche dietro Edison Open 4Expo e che ci vede tra i protagonisti nell'Esposizione universale e in contatto con molte università e centri studio in tutto il mondo».
«Con il Laboratorio Idrocarburi - aggiunge Claudio Serracane, direttore Research Development & Innovation di Edison - ampliamo e completiamo lo spettro delle nostre attività di ricerca nei diversi settori dell'energia».
Il centro è suddiviso in due macro aree, «Ricerche e Laboratori» e «Sviluppo e Innovazione». I nuovi laboratori dell'area idrocarburi sono stati realizzati contando sulle competenze del Politecnico di Torino e dell'Università di Milano-Bicocca. In particolare, in quello di Geochimica, i ricercatori stanno realizzando spugne costituite da materiali nanostrutturati, per assorbire gli agenti inquinanti, come l'olio, dall'acqua del mare. In quelli di Geomeccanica e Petrofisica tagliano e campionano le rocce per studiare le proprietà dei giacimenti di gas e olio e acquisire innovative immagini in 3D. Nell'Energy Storage si studiano particolari sistemi di stoccaggio dell'energia solare, collegati a vetrate ricoperte di film sottili per l'autosostentamento elettrico degli edifici.
Sempre nella direzione dell'autosufficienza energetica, il Fuel Cell, cercano come migliorare il materiale elettrolitico ceramico per le celle di cogeneratori in grado di produrre energia elettrica direttamente dal gas di casa. In Domus, dove è riprodotto l'interno di un'abitazione, si mettono a punto sistemi in grado di regolare in modo automatico e intelligente i consumi domestici. Il futuro, in casa Edison, è realtà.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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