Cronache

Emanuele Filiberto sulla sepoltura "Parlerò con il Vaticano"

Emanuele Filiberto rilancia la questione della sepoltura del Re al Pantheon: "Ho richiesto un'udienza al Vaticano". Gentiloni ha già chiuso all'ipotesi

Emanuele Filiberto sulla sepoltura "Parlerò con il Vaticano"

"Gentiloni e il Governo non avranno più nulla a che vedere con la questione, le parole di Gentiloni sono un suo pensiero personale, che rispetto. Nulla di più. E io di pensiero ne ho un altro". A parlare è Emanuele Filiberto, che in un'intervista a Il Tempo ha rilanciato la questione della sepoltura a Roma di Vittorio Emanuele III, dopo il rientro in patria della salma del Re: "Penso che tutti i Re d'Italia, e sottolineo tutti, dovrebbero essere sepolti al Pantheon. Chi può dare, perché ne ha la titolarità, l'ok alla traslazione per la sepoltura di Vittorio Emanuele III al Pantheon è il Vaticano. Che già in passato si è mostrato sensibile sull'argomento". Il presidente Gentiloni - dal canto suo - ha già chiuso all'ipotesi, sostenendo che "non sta né in cielo né in terra", ma il membro di Casa Savoia non è pare intenzionato a mollare la presa e ha annunciato la richiesta di un' udienza al Cardinale di Stato Vaticano. Per il premier italiano - infatti - il rientro della salma di Vittorio Emanuele III ha rappresentato solamente "un gesto umanitario". Per Emanuele Filiberto - invece - "...i politici hanno un periodo di durata assai limitato nel tempo. Noi Savoia abbiamo più di mille anni di storia alle spalle, e di tempo ne abbiamo. E io non ho dubbi su questo: Vittorio Emanuele III deve essere traslato al Pantheon". Come a dire che la Chiesa - in quanto istituzione millenaria - sarebbe più adatta ai parlare delle vicende riguardanti i Re rispetto ad un semplice governo. Il bisnipote di Vittorio Emanuele III - insomma - avrebbe in mente Papa Francesco come legittimo interlocutore.

Massimiliano Lenzi de Il Tempo - poi - ha chiesto ad Emanuele Filiberto dei presunti brogli del referendum tra monarchia e Repubblica del 1946. Una domanda a cui il figlio di Vittorio Emanuele e Marina Ricolfi Doria ha risposto così: "Che ci siano stati dei brogli al referendum credo che ormai si sappia. Ci furono centinaia di migliaia di voti finiti chissà dove. Ma quello che dico è che bisogna comunque andare avanti". Ad oggi è previsto che la salma di Vittorio Emanuele III resti nel santuario di Vicoforte, assieme alla Regina Elena. "Sono adirato perché l' iniziativa non è stata concertata in famiglia, bensì decisa in autonomia da mia zia Maria Gabriella", aveva detto qualche giorno fa il membro di Casa Savoia. E ancora: "Certo, ringrazio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per il gesto umanitario, anche se vorrei precisare che nella XIII disposizione transitoria della Costituzione, non si dice che le salme degli ex re siano confinate all'esilio". Il 22 giugno del 2015, Papa Francesco ha già ricevuto in udienza i membri della famiglia reale. Vittorio Emanuele, Marina di Savoia, Emanuele Filiberto, Clotilde di Savoia, Vittoria e Luisa di Savoia - in quella circostanza - hanno chiesto a Bergoglio "una particolare benedizione per tutti i Principi presenti e soprattutto per le LL.AA.RR. le Principesse Vittoria e Luisa che rappresentano il segno della continuità dinastica di Casa Savoia nella successione, cui sarà affidato in futuro il compito di custodia dell’eredità storica e morale della Dinastia".

In una seconda occasione - dunque - si potrebbe parlare d'altro: della sepoltura al Pantheon della salma di Vittorio Emanuele III e di quella della sua consorte.

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