Emanuele Filiberto: "Il posto dei re è al Pantheon"

La scelta di far rientrare le salme delle regina Elena e del re Vittorio Emanuele III e la conseguente tumulazione a Cuneo fa discutere. Scelta questa non diegrita da Emanuele Filiberto e dal padre Vittorio Emanuele. E così il principe di casa Savoia adesso in un'intervista a al Corriere della Sera sottolinea la sua posizione: "Sono adirato perché l' iniziativa non è stata concertata in famiglia, bensì decisa in autonomia da mia zia Maria Gabriella. Certo, ringrazio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per il gesto umanitario, anche se vorrei precisare che nella XIII disposizione transitoria della Costituzione, non si dice che le salme degli ex re siano confinate all'esilio". Di fatto gli eredi diretti di Vittorio Emanuele III non hanno accettato il fatto di non essere stati consultati. Il punto su cui comunque ribatte Emanuele Filiberto è proprio il luogo destinato alla sepoltura: "La nostra battaglia è sempre stata quella di far tornare le salme degli ex re nell' unico luogo deputato alla loro sepoltura, il Pantheon a Roma. Non in una tomba qualsiasi in Piemonte". Poi cita le'sempio della Romania con i funerali dell'ex re Michele: "Funerali di Stato. Non pretendiamo una cerimonia ufficiale, ma l' esempio di Bucarest dimostra come non sia affatto fuori dal tempo auspicare rispetto per i re. E, soprattutto, un posto al Pantheon dove già riposano Vittorio Emanuele II, Umberto I e la regina Margherita. E siamo d' accordo in famiglia nel pagare di tasca nostra quel che servirà per il trasferimento". Infine spera che quella della sepoltura nel Cuneese possa essere soltanto una soluzione momentanea.

Ma conclude con un velo d'amarezza: "Penso che l' esperienza storica con le norme transitorie abbia insegnato a noi Savoia che possono volerci più di cinquant' anni".