Ex capo guardie svizzere: "Forte lobby gay mina la sicurezza del Pontefice"

L'accusa di Elmar Maeder a un settimanale tedesco: "E' una sorta di società segreta"

Ex capo guardie svizzere: "Forte lobby gay mina la sicurezza del Pontefice"

"Una lobby gay talmente potente da essere pericolosa per la sicurezza del Pontefice" l'accusa arriva da Elmar Maeder, dal 2002 al 2008 comandante del Corpo della Guardia svizzera. Maeder, 51 anni, ne parla in un’intervista al settimanale svizzero Schweiz am Sonntag. "Dell’esistenza di quella lobby gay posso parlare per esperienza personale", spiega, aggiungendo che da comandante delle Guardie Svizzere mise in guardia i suoi uomini dalle possibili insidie di monsignori di Curia. Secondo Maeder, "il problema è che questa rete è composta di persone talmente fedeli, l’una all’altra, da costituire una sorta di società segreta".

"Per questo motivo se avessi scoperto che uno dei miei uomini era gay, mai e poi mai gli avrei consentito di fare carriera - aggiunge l’ex ufficiale - Anche se, per me, l’omosessualità non costituisce un problema, il rischio di slealtà, sarebbe stato troppo elevato". Nelle scorse settimane, sempre a Schweiz am Sonntag, una ex guardia svizzera aveva raccontato di aver subito anni fa tentati approcci da parte di un esponente della Segreteria di Stato e di un cardinale. L’attuale portavoce delle Guardie Svizzere, Urs Breitenmoser, ha comunque minimizzato, affermando che "le voci

538em;">di una rete gay, all’interno del Vaticano non sono un nostro problema. Le preoccupazioni dei nostri uomini sono esclusivamente di natura religiosa e militare".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica