Cronache

Fermo, Mancini in difficoltà: aperto un conto per sostenere le spese legali

Amici e familiari di Amedeo Mancini, accusato della morte a Fermo di Emmanuel Nnamdi, si mobilitano per raccogliere fondi e pagargli le spese legali

Fermo, Mancini in difficoltà: aperto un conto per sostenere le spese legali

Amedeo Mancini è agli arresti con l'accusa di omicidio preterintenzionale per la morte di Emmanuel Chidi Nnamdi, il nigeriano deceduto a Fermo nel luglio scorso. Sin dal giorno seguente i tragici eventi, l'ultrà è stato condannato da molti come il colpevole (razzista) della morte del nigeriano. Eppure, come dimostrato da diverse testimonianze, dall'incrocio con i dati emersi dal test del Dna sul paletto e dall'esame autoptico sul corpo di Emmanuel, la verità sembra diversa da quella emersa nei primi momenti. Di certo servirà del tempo alla giustizia per fare il suo corso e stabilire la verità giudiziaria.

Nell'attesa, il giudice ha concesso a Mancini i domiciliari. Non può lavorare e le spese legali, come immaginabile, sono elevate. Così familiari ed amici si sono mobilitati per aprire un conto corrente dove far confluire eventuali donazioni di sostegno all'ultrà della Fermana. "La lunga e complessa attività processuale - si legge nel comunicato - ha già comportato, e certo comporterà in futuro, spese legali e tecniche che già ora Amedeo non riesce a sostenere in autonomia". Inoltre, "è sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari ed è dunque impossibilitato a lavorare, sicché anche provvedere alle più elementari esigenze di vita risulta difficoltoso". "Per tutti questi motivi - conclude il comunicato - è stato aperto presso la Cassa di Risparmio di Fermo, filiale di Santa Caterina (clicca qui per leggere le coordinate bancarie), un conto solidale destinato ad accogliere i contributi di quanti volessero aderire all'iniziativa e offrire un sostegno alle necessità di Amedeo".

Il conto è stato aperto il 5 ottobre e può già ospitare i contributi. A quanto si apprende da ambienti vicini all'ultrà, la speranza è quella di smuovere le coscienze della cittadinanza. E magari degli italiani. "Sarà molto difficile - ammettono - ma provare non costa nulla".

Intanto la difesa attende la chiusura delle indagini e l'apertura del processo.

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