Cronache

Fieg, calo ricavi editoria Online guadagna il 32%

Nel 2011 le aziende editoriali perdono il 2,2% di ricavi. Forte aumento per l'online, ancora poco incidente in valori assoluti sul fatturato

Fieg, calo ricavi editoria Online guadagna il 32%

Per le aziende editoriali il 2011 non è stato un anno positivo. Secondo il rapporto Fieg sulla stampa, nel periodo che va dal 2009 al 2011, i ricavi sono calati del 2,2%, complice una flessione degli introiti pubblicitari (-5,7%).

Il calo della diffusione (-2,6%), tengono i ricavi della vendita delle copie, grazie all'aumento dei prezzi registrati nel biennio 2010-2011. Il declino dei ricavi, giù dell'1,5% nel 2010, dopo un arretramento nel 2009 dell'11,9%, secondo i dati Fieg ha "ripreso tono nel 2011". Non sembrano migliori le stime per il 2012, vista la "situazione complessiva del mercato pubblicitario, che non sembra riprendersi e che, molto probabilmente, manterrà la tendenza regressiva del biennio precedente".

Continua la riduzione dei costi già in atto dal 2009, anche se il processo ha incontrato qualche resistenza a causa di un aumento del costo internazionale della carta, "con costi di approvvigionamento aumentati dello 0,5%, nei costi per servizi in crescita dell’1,5%, nel costo del lavoro che ha mostrato una stabilità di fondo (-1%)". Nel 2010 i tagli avevano portato risultati evidenti su "materie prime (-18,7%), servizi (-5,5%) e lavoro (-7,5%)".

Nessun segnale di ripresa per il settore magazine, che però ha dimostrato nel biennio scorso capacità di tenuta maggiori, dopo il calo "del 2009, evidente soprattutto sul terreno pubblicitario (-29,1%)". Nel 2011 il calo del fatturato arriva al 2,9%, con un -2,7% relativo ai ricavi pubblicitari e un -3% sui dati di vendita.

Se perdono di peso i ricavi pubblicitari, diminuiscono anche i ricavi derivati dalla vendita di abbonamenti e i collaterali (-27,8% nel 2010). Una forte crescita interessa invece l'attività online (38,8% nel 2010 e 32% nel 2011), "anche se in valori assoluti l’incidenza sul fatturato è ancora limitata (1,4%)". 

L'analisi delle vendite rivela una sorta di "questione meridionale". I livelli di vendite al Nord e al Centro (92 e 84 copie ogni mille abitanti) sono infatti maggiori rispetto a quelli registrati al Sud (solo 49 copie). Al Nord (45,8% della popolazione) vengono vendute il 55,7% delle copie dei quotidiani.

Al Centro (19,7% della popolazione) viene acquistato il 21,9%, mentre al Sud (34,5% della popolazione) ne viene comprato il 22,4%.

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