Caso Film Commission, condannati i due contabili della Lega

Il giudice ha disposto anche un primo parziale risarcimento di 150mila euro. Ma la Lega precisa: "Partito estraneo al procedimento"

Caso Film Commission, condannati i due contabili della Lega

Il gup Guido Salvini ha deciso: i contabili della Lega, Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, sono stati condannati rispettivamente a 5 anni e 4 anni e 4 mesi. La scelta è arrivata al termine del processo con rito abbreviato in cui sono imputati per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e di peculato per aver predisposto, con altri, un bando "ad hoc" per far acquistare alla Lombardia commission un capannone a Cormano (Milano) di proprietà dell'Immobiliare Andromeda come nuova sede della fondazione. Poi avrebbero anche distratto 800mila euro di fondi regionali nell'ambito dell'operazione immobiliare. Si tratta di pene più alte rispetto a quelle richieste dalla procura. Le motivazioni della sentenza saranno rese note tra 90 giorni.

Il giudice ha inoltre disposto un primo parziale risarcimento di 150mila euro per la fondazione Lombardia Film commission e di 25mila euro per il Comune di Milano. I due imputati sono stati dichiarati "interdetti in perpetuo dai pubblici uffici e in stato di interdizione legale durante l'esecuzione della pena" e "interdetti per anni quattro dall'esercizio della professione di commercialista". Disposta anche la confisca di porzioni delle due villette sul lago di Garda, riconducibili agli imputati fino a circa 300mila euro, cifra pari alla metà del loro valore di acquisto. I due immobili si trovano a Desenzano del Garda (Brescia) nel Green Residence Sirmione e nel corso delle indagini erano già stati sequestrati dalla Finanza.

"Lega estranea al procedimento"

Dal Carroccio però tengono a sottolineare che Di Rubba e Manzoni, così come ogni cittadino, sono innocenti sino alla sentenza definitiva. "Siamo sicuri che avranno modo di dimostrare la propria estraneità ai fatti loro contestati", dichiarano fonti della Lega. Da via Bellerio arriva una precisazione doverosa: "Il partito (così come le sue risorse economiche) è completamente estraneo al procedimento".

Un primo commento è arrivato anche dall'avvocato Piermaria Corso: "Massimo rispetto per la sentenza e massimo dissenso per la sentenza". Interpellato sulla decisione del giudice di alzare le pene di 4 mesi rispetto alla richiesta della Procura, il legale ha replicato seccamente: "Non cambia moltissimo". E infine, quanto alla scelta di ricorrere in appello, Corso ha detto: "Sicuramente sì".

"Soddisfatti dalla sentenza"

Soddisfazione per la sentenza è stata invece espressa da Marco Dal Toso, difensore del Comune di Milano costituitosi parte civile (per il solo reato di peculato), secondo cui vengono riconosciuti "i danni patrimoniali e non patrimoniali e la responsabilità di Di Rubba e Manzoni".

Sulla stessa scia Andrea Puccio, difensore della parte civile Lombardia Film commission: "Il giudice ha aderito integralmente alle prospettazioni difensive della Fondazione, riconoscendo la responsabilità degli imputati anche per i danni cagionati all'ente, il quale - conclusa questa annosa vicenda - potrà finalmente dedicare risorse ed energie al perseguimento dei propri obiettivi istituzionali".

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