Cronache

La Francia blocca la frontiera con l'Italia: code chilometriche

La Francia ha intensificato i controlli al valico frontaliero di Ponte San Ludovico, a Ventimiglia, causando disagi e frustrazione nelle migliaia di lavoratori frontalieri diretti nel Principato di Monaco e c'è già chi parla di una "ritorsione"

La Francia blocca la frontiera con l'Italia: code chilometriche

È estenuante la situazione che si sta vivendo da alcuni giorni al confine italo francese di Ponte San Ludovico, a Ventimiglia, per le code chilometriche che si formano in direzione della Francia e che penalizzano soprattutto i frontalieri diretti in prevalenza nel Principato di Monaco. Oggi, giorno in cui l'Italia ha riaperto le porte alla Francia, si è proprio toccato il fondo. Dall'alba, infatti, ci sono centinaia di scooter, furgoni e vetture, in coda per varcare il confine, dove le autorità francesi stanno eseguendo controlli a tappeto sulle autocertificazioni. Bisognerà, infatti, attendere il prossimo 15 giugno, prima che i francesi aprano le porte a noi italiani.

Nel frattempo sono "dolori" e c'è chi, come il segretario dei Frontalieri Autonomi Intemelii (Fai), Roberto Parodi, parla di "ritorsione da parte della Francia". "Le frontiere sono praticamente chiuse con controlli a tappeto che richiedono almeno tre minuti ciascuno - afferma -. Il risultato è che si sono formati sei chilometri di coda, tanto è la distanza che separa il centro di Ventimiglia dal confine". La domanda che sorge spontanea è perché questa ritorsione? "Non sappiamo se sia una questione commerciale o altro, ma fino a ieri mi trovavano nel Principato di Monaco ed ho potuto parlare con alcuni francesi, erano tutti felici di poter venire in Italia".

Forse è vero che "a pensare male si fa peccato, ma ci si azzecca quasi sempre" e il motivo di questo accanimento, secondo alcuni, potrebbe risiedere nel fatto, che da oggi migliaia di francesi hanno ripreso ad entrare in Italia per acquistare sigarette, liquori e generi alimentari, decisamente più a buon prezzo. E basta dare un'occhiata alla prima tabaccheria-bottiglieria dopo il confine di Ponte San Ludovico (le cui insegne sono in francese) per rendersi conto della coda. La situazione al confine si è sbloccata soltanto verso le 11, dopo che Parodi ha contattato il console italiano a Nizza, chiedendo di contattare la Prefettura delle Alpi Marittime.

Sul caso è intervenuti anche l'onorevole Giorgio Mulè: "Il giorno del ritorno alla normalità si è già trasformato in un incubo per chi dalla frontiera di Ventimiglia deve arrivare in Francia. Nell'unico varco aperto, quello del ponte San Ludovico, le autorità francesi hanno alzato con la fine del lockdown un vero e proprio muro contro gli italiani: per attraversare il confine sono necessarie anche più di tre ore dal momento che la Gendarmerie controlla uno per uno tutti coloro che vogliono attraversare la frontiera".

Anche per Mulè, senza scendere troppo nei dettagli: "Si tratta di una misura dal vago sapore ritorsivo messa in atto dalla Francia: si impone un intervento immediato del governo e in particolare del ministero degli Esteri per far tornare la situazione alla normalità".

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