Il Fuorisalone che non chiude mai

L’ultima occasione, per chi se le fosse perse, per visitare le installazioni più belle del Fuorisalone. Il Salone del Mobile chiude i battenti ma c’è ancora qualche giorno di tempo per cinque imperdibili proposte della kermesse

Il Fuorisalone che non chiude mai

L’ultima occasione, per chi se le fosse perse, per visitare le installazioni più belle del Fuorisalone. Il Salone del Mobile chiude i battenti ma c’è ancora qualche giorno di tempo per cinque imperdibili scampoli della kermesse. Da cogliere al volo.

1. La mostra-evento Interni “Open Borders” in Statale

L’Università degli studi di Milano continuerà ad animarsi con padiglioni, macro-oggetti e giochi di luce fino al 23 aprile. In una passeggiata serale tra i chiostri ci si può immergere nella “Radura” progettata da Boeri: quattrocento colonne in legno, luci e suoni che creano uno spazio onirico dove rifugiarsi e dimenticare tutto, in contemplazione della Grande bellezza delle notti di Milano. Oppure tornare bambini e giocare con “Towers”: sugli schermi della torre installata nel Cortile d’Onore vengono pubblicati i disegni dei visitatori, grazie a postazioni predisposte con tablet e pennini (fino al 23 aprile, Via Festa del Perdono 7, Milano).

2. L’Orto Botanico di Brera

Anche al “Wellness Park” di Brera ci si può allenare fino a sabato prossimo. La palestra all’aria aperta anima l’Orto Botanico, un’oasi verde nel cuore di Milano. Qui ci si può tenere in forma con il “Leopard Tree”, un albero del fitness in cemento ultra performante. Si tratta di un'installazione alta sette metri e dotata di nove isole satelliti dove possono allenarsi contemporaneamente fino a trenta persone. Con l’aiuto di una app che contiene un tutorial di più di cinquecento esercizi e che permette di chattare con altri sportivi o di avere il consulto di un allenatore. Così, in quello che sembra un parco giochi per adulti, il divertimento è assicurato (fino al 23 aprile, Via Fratelli Gabba 10, Milano).

3. “The art of living” al Palazzo della Permanente

C’è tempo fino a domenica prossima visitare la mostra “Visioni domestiche tra design e hi-tech” e scoprire come abiteremo nel futuro. Nello storico palazzo di Via Turati va in scena la casa del domani. Immaginate un appartamento con dieci stanze dall’anima hi-tech dove tutto - o quasi - è tecnologico. Una casa wireframe, una di quelle che vedremo tra qualche anno, a Milano così come a New York. Un appartamento del domani dotato di una lente d’ingrandimento che mostra nel dettaglio materiali e lavorazioni speciali. Ecco allora scorrere sui muri il pensiero di architetti e designer della scena internazionale. Dalla A di Alessandro Mendini alla Z di Zaha Hadid, l’archi-star anglo-irachena recentemente scomparsa (fino al 24 aprile, Via Filippo Turati 34, Milano).

4. “La bellezza quotidiana” alla Villa Reale di Monza

Fino al 12 settembre il belvedere della Villa Reale ospiterà una selezione di oltre 200 pezzi iconici, testimonianza delle innovazioni e dell’eterogeneità della storia del design italiano. La mostra, dal titolo “La bellezza quotidiana. Un percorso nella Collezione Permanente del Design Italiano”, è stata organizzata nell’ambito del Fuorisalone in occasione della XXI Esposizione Internazionale della Triennale di Milano. Il percorso espositivo si snoda cronologicamente e spazia dagli anni cinquanta a oggi. In mostra un corpus di pezzi fra i più rappresentativi in termini d’innovazione formale e tecnologica applicata al prodotto. Dalla serie Bombé di Alessi del 1945 alla Lettera 22 di Marcello Nizzoli per Olivetti del 1950, alla Arco di Achille e Pier Giacomo Castiglioni del 1962, per arrivare alla carriola Carry-on di Francesco Faccin del 2013 (fino al 12 settembre, Viale Brianza 1, Monza).

5. “Women in Italian Design” alla Triennale di Milano

Triennale Design Museum celebra il design al femminile. La modernità novecentesca ha messo ai margini la progettualità in rosa- pressoché ignorata da storici e teorici del design - il XXI secolo è invece caratterizzato sempre di più da una forza rinnovata di tale universo.

Ricostruendo figure, teorie, attitudini progettuali che sono state seminate nel Novecento e che si sono affermate, trasformate ed evolute nel XXI secolo la mostra traccia una nuova storia del design italiano al femminile. C’è tempo fino al 19 febbraio 2017 per scoprirla (Via Alemagna 6, Milano).

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