Coronavirus

Genova, un'altra nave si trova in isolamento

Passeggero sbarcato in Tunisia risultato positivo al coronavirus. La compagnia: “A bordo nessun caso”

Genova, un'altra nave si trova in isolamento

Un passeggero della nave Gnv Rhapsody, che si trova al momento attraccata al porto di Genova, è risultato positivo al coronavirus il 2 marzo, dopo essere sbarcato lo scorso 27 febbraio a la Goulette, in Tunisia. Adesso la nave, con 50 marittimi a bordo, si trova nella zona delle riparazioni navali, all’interno del cantiere San Giorgio. Secondo quanto diramato dalla Capitaneria di Porto, l'Usmaf, Ufficio di sanità marittima, aerea e di frontiera, ha fatto sapere che un passeggero sbarcato in Tunisia è risultato in seguito positivo al coronavirus. Sono quindi state disposte tutte le misure preventive in attesa che giunga al termine il ciclo delle verifiche sanitarie.

La nave adesso si trova al porto di Genova

Lo scorso 26 febbraio il soggetto si era imbarcato al porto di Genova sulla nave Gnv Rhapsody. Una volta giunto a la Goulette è sceso dall’imbarcazione e, sottoposto ai test, è risultato positivo al Covid-19. L’Usmaf ha quindi immediatamente ricevuto la lista dei passeggeri e dei dipendenti dell’equipaggio che si trovavano a bordo. Intanto la nave aveva fatto ritorno a Genova dove si è fermata per alcuni lavori di manutenzione. Dopo la comunicazione, il comando e la società hanno ricevuto tutte le indicazioni per effettuare gli accertamenti necessari, informando la Asl.

La Compagnia Gnv ha diffuso una nota in cui ha spiegato che “la persona che a Tunisi è risultata positiva al test da Coronavirus ha effettuato l’esame solo alcuni giorni dopo l’arrivo in Tunisia”. La nave, secondo quanto riferito, non sarebbe in quarantena, in quanto non sono stati rilevati casi a bordo. Per garantire comunque l’isolamento con sorveglianza attiva dei marittimi domiciliati è stato per il momento vietato l’accesso ad altre persone. L’equipaggio non ha per ora trovato alcune situazioni degne di nota, il monitoraggio è comunque continuo in collaborazione con le autorità.

Sanificazione e igienizzazione delle navi

La Compagnia ha inoltre comunicato, sempre nella nota, che “ha da tempo costituito un apposito comitato interno di coordinamento per garantire la più efficace e tempestiva implementazione delle misure di prevenzione disposte e raccomandate dalle autorità competenti. In generale, a tutela della salute dei propri passeggeri, la Compagnia ha da tempo attivato una serie di misure che comprendono un rafforzamento delle attività già previste di sanificazione e igienizzazione delle proprie navi, la diffusione a bordo delle informazioni previste dalle autorità sanitarie in materia di prevenzione e l’introduzione di uno screening prima della partenza delle condizioni di temperatura dei passeggeri, anche nei casi in cui questo non sia previsto dalle singole autorità portuali”. Intanto è stata avviata la procedura di profilassi prevista per isolare chiunque possa essere stato a contatto con il contagiato.

Della vicenda si stanno occupando la Capitaneria di Porto e la Polizia di frontiera, coordinate dalla Prefettura di Genova. Oggi, mercoledì 4 marzo, in mattinata si è svolta una riunione per il coordinamento delle attività operative di emergenza, conseguenti alla presenza della nave in oggetto nel porto di Genova. Presenti all’incontro le autorità sanitarie regionali, l’autorità sanitaria del Ministero avente competenza in ambito portuale e le forze di polizia, necessarie per assicurare il supporto alle attività dei servizi sanitari.

A bordo italiani, albanesi e filippini

Giacomo Giampedrone, assessore regionale alla protezione Civile, ha fatto sapere all’Ansa che i 50 marittimi della Gnv Rhapsody, italiani, albanesi e filippini, dovranno rimanere in isolamento per altri dieci giorni. Ha inoltre aggiunto: “Stiamo valutando come portare avanti la quarantena. Due sono le possibili soluzioni: quarantena a bordo o ricovero in una struttura residenziale sanitaria privata a carico della compagnia”.

Come spiegato dall’Asl, non si renderebbe necessaria la sorveglianza sanitaria attiva per i passeggeri sbarcati a Genova, dato che questi non sono stati direttamente in contatto con la persona scesa a Tunisi e risultata in seguito positiva al Covid-19.

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