Genova, maxi-rissa in carcere con 6 agenti a sorvegliare 140 detenuti

Un detenuto ricoverato in ospedale, ma solo la professionalità degli agenti di custodia ha evitato guai peggiori

Genova, maxi-rissa in carcere con 6 agenti a sorvegliare 140 detenuti

Poche ore dopo la rivolta scoppiata nel carcere di Sanremo, anche nel penitenziario genovese di Marassi, diverse decine di detenuti hanno dato vita a una maxi-rissa che solo per un caso fortunato non è degenerata in un'aggressione ai danni degli agenti di custodia.

Come denuncia il sindacato ligure di polizia penitenziaria Sappe, due gruppi di carcerati albanesi e nordafricani avrebbero iniziato a pestarsi per motivi ancora da chiarire durante uno spettacolo allestito nel teatro del carcere di Marassi. Al termine della rissa un detenuto è stato ricoverato in ospedale ma per fortuna gli uomini della polizia penitenziaria sono riusciti ad evitare conseguenze più gravi.

Proprio i sindacalisti del Sappe, però, puntano il dito contro le carenze di personale e più in generale contro le condizioni di grave disagio in cui sono costretti a vivere e a lavorare. "Come si fa - tuona il segretario del Sappe Liguria, Michele Lorenzo - a organizzare uno spettacolo teatrale, di domenica, al quale partecipano 140 detenuti sotto la sorveglianza di appena sei agenti".

"È impossibile - continua il Sappe - sottoporre il personale ad un rischio così elevato solo per poche decine di euro di straordinario e senza alcun accorgimento per la sicurezza ed incolumità generale. Non tollereremo più che il personale operi in condizioni di pericolo per la sua incolumità".

Solo pochi giorni or sono nel carcere di Sanremo, in

provincia di Imperia, 46 detenuti avevano dato vita a una rivolta di proporzioni ben maggiori, protestando per il sovraffollamento della struttura detentiva: 270 reclusi in una prigione pensata per ospitarne al massimo 190.

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