Genova ospita i migranti in centro ma abbandona le periferie

A Genova le strutture d'accoglienza sono al collasso, mentre gli sbarchi dei migranti non si fermano e le periferie sono in mano alle bande criminali

Genova ospita i migranti in centro ma abbandona le periferie

La Genova di Cristoforo Colombo, della Lanterna e del porto antico è solo un romantico ricordo che ha lasciato spazio alle risse in centro, ai migranti ospitati nei palazzi storici e alla disoccupazione dilagante.

A Genova i migranti vivono nei palazzi storici del centro

Il capoluogo ligure, da tempo, soffre per l’emergenza dei migranti che attanaglia la Regione e la sua capacità recettiva, con 1961 richiedenti asilo accolti finora, è esaurita anche se molti enti del Terzo settore lavorano per trovare nuovi spazi. “I migranti che arrivano sono stati messi ovunque e bivaccano nel centro storico, mente il degrado dilaga. Molti di loro vivono nel sottobosco dell’immigrazione e transitano per andare a Ventimiglia”, spiega al giornale.it il leghista Edoardo Rixi, assessore allo Sviluppo Economico in Regione Liguria. Anche per l’ex presidente di Regione, Sandro Biasotti “la situazione è preoccupante perché il Comune e la prefettura hanno dato una pensione in via XX settembre, la via dello shopping, e alcune strutture nella zona dove c’era la Fiera del Salone Nautico, la Fiera del Mare”. In autunno, infatti, in via XX Settembre, è stato aperto in un appartamento di un palazzo storico del ‘400, vincolato dalle Belle Arti, un centro d’accoglienza tra le proteste dei residenti che, con un’assemblea di condominio, avevano negato loro l’allaccio alla rete idrica.

Intanto, come si legge sul Secolo XIX, un bando, rivolto ai comuni del levante che non hanno ancora dato ospitalità ai richiedenti asilo, con cui la prefettura di Genova sperava di trovare una sistemazione prima per 350 migranti, e poi per 210, non ha riscosso il successo sperato: le offerte, finora, sono state solo sette. In questi giorni, come rivela Repubblica, si è aggiunto anche il problema del ritardo da parte del Ministero dell’Interno nel pagare gli stipendi dei dipendenti delle cooperative sociali che si occupano dell’accoglienza dei migranti. Come se non bastasse, gli sbarchi di migranti al porto, non si fermano e, come sottolinea il Secolo XIX, Genova risulta al completo anche per la Croce Rossa. “Non abbiamo altri letti da offrire in città. Siamo in piena emergenza”, ha dichiarato Andrea Migone, vice presidente della Croce Rossa genovese, al quotidiano ligure.

Il degrado delle periferie di Genova

Una situazione drammatica che si riversa non solo nel centro dove “non si sono verificati fatti clamorosi ma c’è una microcriminalità che genera paura, soprattutto tra gli anziani - ci spiega il deputato Biasotti – ma anche in periferie come Sampierdarena, Campasso e Cornigliano dove impazzano le bande di sudamericani. Quartieri storicamente di sinistra dove alle ultime elezioni regionali abbiamo vinto noi perché i residenti non ne possono più di una sinistra che non li difende”. A Sampierdarena, solo pochi giorni fa, tre ecuadoregni di età compresa tra i 20 e i 26 anni, visibilmente ubriachi, hanno dato vita a una violenta rissa e, poi, si legge su Genovatoday, sono stati arrestati dai carabinieri di zona perché irregolari e per resistenza a pubblico ufficiale. Nel corso del tragitto, infatti, avevano minacciati e spintonato i militari. Un albanese, invece, lo scorso 20 dicembre, è stato denunciato per lesioni aggravate dopo aver avuto una lite per motivi di viabilità con un genovese di 23 anni. Il giovane, come riporta Genovatoday, ha raccontato ai poliziotti arrivati sul posto di essere stato trascinato fuori dal suo furgone e colpito violentemente con schiaffi, pugni e con un grosso oggetto di colore arancione.

Nella zona del porto antico, invece, a inizio dicembre, 15 parcheggiatori abusivi, tra piazza Cavour e via Porta Siberia, sin dalle prime ore del mattino, hanno accerchiato le accerchiato gli automobilisti e che si rifiutava di pagare, racconta il Secolo XIX, si ritrovava con l’auto rigata. Il degrado, perciò, non risparmia nessuna zona di Genova.

“Grazie a decenni di mal-e non-governo di questa città, anche quartieri “buoni” come Nervi, una volta attrazione per i turisti che solitamente passeggiavano tra i giardini, sono lasciati all’incuria e di conseguenza ai margini degli itinerari turistici”, ci spiega Andrea Lombardi, responsabile cultura di Casa Pound in Liguria che attribuisce le colpe della declino di Genova alla “gretta e decrepita borghesia cattocomunista” che guida la città da decenni.

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