Germania: veleno per topi nell'insalata proveniente dall'Italia

Centocinque cassette di insalata contaminata sono state ritirate dal mercato. Altre cinque sono state smerciate

Germania: veleno per topi nell'insalata proveniente dall'Italia

Mentre continuano i controlli in Italia e in Europa sulla carne di cavallo nuovi allarmi continuano a tenere alta l’attenzione sulla sicurezza degli alimenti. L'ultimo si registra in Germania per una partita di insalata romana, importata dall’Italia, che sarebbe contaminata da veleno per topi. Fa parte di un gruppo di 110 cassette vendute nella regione di Reno-Meno: 105 sono state distrutte mentre delle cinque che mancano all’appello una sarebbe già stata venduta in un mercato della cittadina di Offenbach, le altre quattro sono state smerciate ai consumatori dai venditori ambulanti. Per ora non si hanno notizie di avvelenamenti. Secondo quanto scrive l’agenzia Dpa il commerciante tedesco all’ingrosso Oezdemir, di Francoforte, ha ritirato tutte le insalate del produttore "Ortofrutticola La Trasparenza". L'azienda produttrice dell'insalata è campana. Quindi il ministero della Salute ha allertato l'assessorato della Regione Campania.

Non si hanno notizie di avvelenamenti ma l’allarme è scattato immediatamente. "Non si può escludere che la contaminazione possa essere avvenuta nel magazzino del grossista tedesco - fa sapere il ministero della Salute - e per altro il riscontro è stato effettuato in autocontrollo e non in seguito ad un controllo ufficiale delle autorità tedesche". Secondo Coldiretti occorre fare immediatamente chiarezza sulla reale origine della contaminazione per eliminare tutti i fattori di rischio e non mettere in pericolo il principale mercato di
destinazione delle nostre verdure con un fatturato di 380 milioni di euro nel 2013, il 38% del totale esportato.

"Occorre fare al più presto massima chiarezza ed evitare inutili e dannosi allarmismi", sostiene la Cia (Confederazione italiana agricoltori). "Questa nuova vicenda - prosegue - rischia di innescare una spirale pericolosa a danno dell’agroalimentare del nostro Paese che, nel rispetto della sicurezza, ha sempre prodotto qualità e tipicità. Per questa ragione serve un immediato chiarimento anche per scongiurare conseguenze per le nostre esportazioni di verdure in Germania che ogni anno si avvicinano ai 400 milioni di euro di
fatturato.

È poi quanto mai necessario - avverte l’organizzazione agricola - che si verifichi concretamente in quale parte della filiera è avvenuta la contaminazione. Sarebbe assurdo mettere sotto accusa ingiustamente i nostri produttori che sempre si attengono alle regole e lavorano per la valorizzazione della qualità nel pieno rispetto della sicurezza alimentare".

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