"Cosa volete che vi dica, se mi hanno visto... è troppo lunga da raccontare. Vi racconterò tutte le ingiustizie che ho subìto". Con queste parole Claudio Giardiello ha motivato la decisione di avvalersi della facoltà di non rispondere prima dell’interrogatorio col gip di Monza. Il suo avvocato, Nadia Savoca, ha detto che, dopo gli accertamenti medici (non una vera e propria perizia) a cui l'uomo è stato sottoposto, gli specialisti hanno stabilito che è cessato il legittimo impedimento, che sabato scorso gli aveva permesso di non rispondere all'interrogatorio di garanzia. Venuto meno l’impedimento, quindi, Giardiello ha scelto di restare in silenzio. Ma ha lasciato intendere con quali motivazioni intende difendersi, o comunque giustificare il proprio gesto.
L’avvocato non ha fornito dettagli precisi sulle condizioni del suo assistito. Si è limitata a dire che "è ancora in stato confusionale", chiarendo poi che "non è stata disposta nessuna perizia psichiatrica, né prima né ora". Dopo l’interrogatorio di oggi il gip spedirà gli atti a Brescia, che è la Procura competente ad indagare sulla strage al tribunale di Milano, che ha visto, fra le parti offese, il giudice milanese, Ferdinando Ciampi, ucciso insieme ad altre due persone.
Mercoledì funerali per due vittime
Verranno celebrati mercoledì i funerali del giudice Fernando Ciampi e dell’avvocato Lorenzo Claris Appiani.
I parenti della terza vittima, Giorgio Erba, avrebbero invece rifiutato i funerali solenni. È quanto si apprende all’Istituto di medicina legale di Milano, in piazzale Gorini, dove stamani si è svolta l’autopsia sui tre cadaveri.
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