Cronache

Il gip di Palermo stoppa la procura: indagini sul tesoro di Ciancimino jr

Il giudice ha rigettato la richiesta di archiviazione dell'inchiesta sul denaro investito in Romania e che si sospetta sia parte dell'eredità del padre boss don Vito. Quattro mesi per il supplemento di indagine. E intanto saranno fatti altri accertamenti sull'esplosivo occultato

Il gip di Palermo stoppa la procura: indagini sul tesoro di Ciancimino jr

A tornare in libertà, nonostante l'accusa di calunnia aggravata all'ex capo della Polizia Gianni De Gennaro e nonostante un'inchiesta su candelotti di esplosivo da lui occultati, ce l'ha fatta. Ma per Massimo Ciancimino, il figlio del defunto sindaco boss di Palermo, don Vito, i guai giudiziari non finiscono. Specie in uno dei campi che lo toccano più direttamente, quello del tesoro miliardario del padre. Il gip di Palermo, Piergiorgio Morosini, ha infatti rigettato la richiesta di archiviazione dell'inchiesta sul denaro investito da Ciancimino junior in Romania, e ha disposto un supplemento d'indagine di quattro mesi.
Una tegola, per l'ex icona dell'antimafia un tempo ospite di talk show e dibattiti per le sue dichiarazioni sulla presunta trattativa tra mafia e Stato. Una tegola che arriva a poche settimane dalla «stroncatura» che a Ciancimino junior hanno riservato i pm di Caltanissetta, che nell'ordinanza con cui hanno disposto i nuovi arresti per la strage di via D'Amelio hanno usato parole dure nei suoi confronti, bollandolo come intattendibile.
Nell'ordinanza con cui ha detto «no» alla richiesta di archiviazione dei pm, ordinando un supplemento di indagini, da svolgere entro quattro mesi, il gip disponee un approfondimento su una frase trovata dagli agenti della Dia di Caltanissetta in un computer di una dei presunti prestanome di Ciancimino jr, Santa Sidoti, compagna dell'imprenditore Romano Tronci, anche lui ritenuto vicino al figlio dell'ex sindaco mafioso. La lettera è indirizzata agli ex amministratori del patrimonio di Ciancimino, oltre che al tributarista Gianni Lapis. Nella missiva, che risale al 2007, si parla degli interessi in Romania delle società Agenda 21, Sirco, Azalea ed Ecorec, si dice che «...l'argomento è sempre la strage Falcone-Borsellino legata alla più grossa azienda ecologica in Romania». Cosa vuol dire questa frase? Il mistero è fitto, e il sospetto è che ci sia in qualche modo un riferimento alle dichiarazioni di Ciancimino junior. Non solo.L'inchiesta deve andare avanti anche per accertare se effettivamente, ed eventualmente come, i prestanome di Ciancimino siano riusciti a far perdere all'amministrazione giudiziaria il controllo di una società proprietaria di una discarica, in Romania, del valore di 300 milioni.
Intanto, non si ferma l'indagine sull'esplosivo occultato, fatto trovare dallo stesso Massimo Ciancimino dopo il suo arresto, ormai un anno fa. Sui candelotti di esplosivo, che vedono lo stesso Ciancimino e un amico che lo avrebbe aiutato a disfarsene indagati, sarà effettuata un'ulteriore perizia, per stabilire quanto fossero pericolosi.

I candelotti sono stati trovati in parte sepolti nel giardino della casa palermitana di Ciancimino junior, in via Torrearsa, nel cuore della Palermo bene, e in parte buttati via.

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