Cronache

Il Vaticano accende la speranza: "C'è ancora spazio per negoziare"

Il segretario di Stato del Vaticano Pietro Parolin è intervenuto sul conflitto in Ucraina, ribadendo la possibilità di trovare una soluzione di tipo diplomatico

Il Vaticano accende la speranza: "C'è ancora spazio per negoziare"

Il segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin, è intervenuto con un discorso pubblico sulla guerra in Ucraina, sottolineando come ci sia ancora "spazio" per la "buona volontà". Il diplomatico del Vaticano ha voluto rilasciare una dichiarazione ufficiale.

La premessa, per il sostenitore del multilateralismo diplomatico, non può che vertere su quanto è iniziato ad accadere nel corso della notte trascorsa: "I tragici scenari che tutti temevano stanno diventando purtroppo realtà - ha detto l'alto ecclesiastico italiano - . Ma c'è ancora tempo per la buona volontà, c'è ancora spazio per il negoziato, c'è ancora posto per l'esercizio di una saggezza che impedisca il prevalere degli interessi di parte, tuteli le legittime aspirazioni di ognuno e risparmi il mondo dalla follia e dagli orrori della guerra". Il porporato intravede dunque delle possibilità per la diplomazia. E non si rassegna alla prosecuzione del conflitto.

Il Santo Padre papa Francesco ha intanto indetto per il prossimo 2 marzo una giornata di digiuno per la pace. Parolin, attraverso l'intervento che è stato diffuso nella giornata odierna, ha voluto citare le parole che Jorge Mario Bergoglio aveva pronunciato ieri. L'appello del pontefice argentino - secondo il segretario di Stato - acquisisce dunque "una drammatica urgenza dopo l'inizio delle operazioni militari russe in territorio ucraino", così come ripercorso dall'Adnkronos.

Poi l'esortazione: "Noi credenti - ha continuato il porporato italiano - non perdiamo la speranza su un barlume di coscienza di coloro che hanno in mano i destini del mondo. E continuiamo a pregare e digiuniamo - lo faremo il prossimo mercoledì delle Ceneri - per la pace in Ucraina e nel mondo intero". Parolin, più o meno alla metà del mese di febbraio, aveva anche telefonato a Sviatoslav Schevchuk, ossia all'arcivescovo maggiore di Kiev, per esprimere prossimità e sostegno da parte della Santa Sede nei confronti dell'escalation che era in corso. Quella che, purtroppo, è poi divenuta un'invasione.

Ma, in merito alla crisi russo-ucraina, ha preso posizione anche il cardinal Hollerich, che ricopre l'incarico di vertice dei vescovi europei. Il porporato ha voluto rivolgere un appello "alle società e ai governi europei affinchè accolgano i rifugiati che fuggono dalla loro patria in Ucraina dalla guerra e dalla violenza e cercano protezione internazionale".

Hollerich ha poi insistito sulla responsabilità di garantire il diritto di accoglienza a coloro che dall'Ucraina arriveranno in altre nazioni a causa della guerra.

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