I Benetton rompono il silenzio: "Profondo dolore per le vittime"

La famiglia in una nota partecipa al dolore nel giorno di lutto nazionale con i funerali di Stato per le vittime del crollo del ponte di Genova

I Benetton rompono il silenzio: "Profondo dolore per le vittime"

È arrivato anche il comunicato ufficiale della famiglia Benetton. Dopo il crollo del ponte Morandi a Genova il loro nome è ormai sulla bocca di tutti. Già due giorni fa i Benetton avevano rilasciato alcune dichiarazioni, ma attraverso la Edizione Srl, holding di famiglia e azionista di riferimento di Atlantia, facendo sapere che avrebbero fatto il possibile "per favorire l'accertamento della verità e delle responsabilità dell'accaduto". Questa volta, invece, la nota porta la firma direttamente dei Benetton. Loro, la famiglia che controlla (attraverso Atlantis) le Autostrade per l'Italia sono ormai al centro del dibattito politico e mediatico di questi giorni. E non poteva essere altrimenti.

Non sono infatti mancate le polemiche sugli incassi da record collezionati negli ultimi anni da Autostrade (in gran parte finiti in dividendi ai soci), né l'indignazione pubblica per la festa a Cortina che i Benetton avrebbero tenuto (come da tradizione) per Ferragosto nonostante l'immane dramma che si stava consumando sotto le macerie del viadotto Morandi. Il governo ha dato il via all'iter per togliere la concessione e i Benetton sono già scesi in campo schierando un pool di legali di tutto rispetto. Tra loro anche l'ex ministro Paola Severino.

Oggi in conferenza stampa l'ad e il presidente di Autostrade avevano già chiesto scusa a nome della società. Ma ora arrivano anche le parole della famiglia di imprenditori. "In questo giorno di lutto, il nostro pensiero è rivolto a ogni persona che abbia conosciuto e amato coloro che oggi non ci sono più in seguito alla tragedia di Genova", scrivono nella nota i Benetton. "Con rispetto, vogliamo esprimere il nostro profondo dolore e manifestare la nostra concreta vicinanza a chiunque sia stato colpito dai terribili eventi del 14 agosto".

Un modo, forse, anche per rispondere alle polemiche sui comunicati (e soprattutto i silenzi) che hanno seguito la strage.

Dichiarazioni che avevano spinto Salvini a definire Autostrade (e chi le controlla) "senza cuore" e hanno costretto l'ad di Autostrade ad ammettere che "non era nostra intenzione urtare la suscettibilità di nessuno, ma se lo abbiamo fatto ce ne scusiamo".

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