I disservizi dell'università di Bari

L'Università degli Studi di Bari non consegna un certificato di laurea e una sua ex studentessa potrebbe perdere il lavoro

I disservizi dell'università di Bari

Ennesimo disservizio riscontrato presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Bari. Protagonista questa volta Giuseppe Sante Gianluisi, padre di una ex studentessa qui laureatasi e residente ora a Bolzano dove ha trovato lavoro in un ospedale. Alla giovane dottoressa serviva il certificato di laurea per incominciare una nuova esperienza professionale in un nosocomio tedesco. Pertanto aveva concordato telefonicamente un appuntamento con un impiegato della segreteria preposta al rilascio del documento.

Il giorno stabilito il signor Giuseppe si è recato presso il Policlinico del capoluogo pugliese, ma con una certa ansia si è accorto che in giro non c'era anima viva. Gli è stata d'aiuto solo una donna che lavorava nell'ufficio dell'Urp dell'ospedale la quale, per evitare che il malcapitato girovagasse a destra e a manca, ha tentato di contattare qualcuno della segreteria Urp della Facoltà ma senza successo.

"Quel certificato deve essere consegnato in tempi brevi. É necessario che arrivi prima all'ambasciata tedesca per la traduzione letterale. Mia figlia rischia di perdere il posto tanto agognato" ha spiegato Sante Gianluisi.

L'uomo non si è perso d'animo. Sfidando l'afa barese ha raggiunto a piedi l'Urp dell'Università con sede nell'ex Palazzo delle Poste in via Nicolai. Ad accoglierlo un anziano inserviente il quale, stizzito, gli ha fatto presente che l'ufficio avrebbe riaperto il lunedì successivo e lo ha poi così apostrofato:

"Ma perché vai girando con questo caldo? Ma perché non te ne vai al mare?"

Il signor Giuseppe, tra rabbia e delusione, è tornato a casa. Ora spera che la faccenda possa risolversi quanto prima e si è rivolto con un appello al rettore Uricchio:

"Io sono un cittadino, pago le tasse e ho il diritto di usufruire di un servizio. Ma che senso aveva dire al telefono che era possibile ritirare il certificato in questi giorni per poi scoprire da una piccola scritta su un foglio che gli uffici sono deserti?"

Continua:

"Mi dispiace per mia figlia. Sappiamo io e mia moglie quanti sacrifici abbiamo fatto per realizzare i suoi sogni. Siamo nel 2018 e cose di questo genere, in un'Università, non possono accadere".

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