I duelli tra Salvini e Floris nello studio di DiMartedì

Il leader della Lega è stato ospite della puntata di ieri sera del talk show di La7: in più occasioni si è scontrato con il conduttore

I duelli tra Salvini e Floris nello studio di DiMartedì

È stato l’ospite più atteso e quando è stato il suo momento le aspettative non sono state tradite. Matteo Salvini e Giovanni Floris, nella puntata di ieri sera di DiMartedì, hanno dato vita a un bel duello televisivo, che ha fatto "divertire" e dividere il pubblico in studio e a casa.

Come già successo negli studi di La7, quando è stato ospite di Lilli Gruber a Otto e Mezzo, il capo politico del Carroccio ha trovato un interlocutore pronto a ribattere colpo su colpo. Così è stato nella serata di martedì, dove il giornalista-conduttore ha incalzato il leader della Lega, chiedendogli lumi circa i provvedimenti dell’allora governo gialloverde, di cui Salvini era vicepremier e ministro dell’Interno.

L’intervista-duello inizia con una battuta di Floris – "Niente giacca e cravatta, questa sera è venuto in pigiama?" – che dà vita al primo siparietto. Infatti, il leader leghista replica divertito: "Ma come, in pigiama? quando io vengo su La7 non sono proprio fortunato. La Gruber mi disse che vado in spiaggia al mare in mutante e lei oggi mi dice che sono qui vestito col pigiama”. Dunque, Salvini chiosa ironico: “Forse porto un golfino fascista? Ma è made in Italy!".

Al rientro dallo stacco pubblicitario, il botta e risposta sul caso Ilva-ArcelorMittal, spina nel fianco di questo governo giallorosso, che rischia di intestarsi la chiusura di un sito siderurgico strategico per l’occupazione e il Pil italiano.

In riferimento all’addio della multinazionale indiana-francese, il leghista affonda il colpo contro Movimento 5 Stelle e Partito Democratico: "Così andando le cose, stai dando al mondo il segnale che in Italia è meglio non venire a investire, perché ti firmano un contratto nel 2019 e te lo cambiano nel 2020…". E qui si inserisce Floris, che ribatte sullo scudo penale: "Però è stato lei a farlo per primo…". Quindi la risposta: "Sì, ma infatti su questo punto combattemmo con il M5s e infatti alla fine fu ripristinato. Insomma, gestirla così non è serio e per questa ragione mi appello al governo: salvate l’ex Ilva".

Poi, è stata la volta del capitolo Italia-Europa, con l’ex titolare del Viminale che ha dichiarato: "In ottica crescita, occorrerebbe andare a Bruxelles e chiedere indietro i soldi degli italiani per fare qualcosa di buono…per gli italiani!". Puntuale, il conduttore cerca di stopparlo: "Ma così è un prestito forzoso…".

Quindi, altro siparietto. Parte Salvini: "Il mercato vuole un Paese amico delle imprese. le famiglie italiane sono prse in giro da una manovra grigia e senza coraggio…", e Floris ribate: "Si, però mi spiega come mai con voi la pressione fiscale è cresciuta dello 0,5%. Perché?". Il leghista a stretto giro: "Scusi? Mah, forse perché stando alle statistiche qualcuno protesta e contesta che Quota100 è stato un errore. E io, invece, sono più che orgoglioso di aver fatto quella legge".

Il giornalista non ci sta e sferra l’ultimo attacco: "Sa cosa penso? Penso che finché siete all’opposizione fate tutti delle grandi promesse e poi quando governate mettete tutti delle gran tasse...".

L’ultima parola spetta a Salvini: "Allora sa cosa facciamo per risparmiare? Nella prossima legge stabiliamo che la pensione te la diamo quando sei crepato sotto due metri di terra al cimitero, così lo Stato risparmia un sacco di soldi…".

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