Il partito di Grillo-Di Maio ha depositato un emendamento alla legge elettorale per togliere qualsiasi agibilità politica a Silvio Berlusconi, fosse solo quella di essere il capo di Forza Italia. Fino a ieri i grillini erano solo degli arroganti buffoni, da oggi sono degli arroganti buffoni impauriti. Hanno paura che il centrodestra a guida Berlusconi, come al momento certificano tutti i sondaggi, possa impedire loro di conquistare il potere per via elettorale. E quindi sfoderano il peggiore giustizialismo, andando financo oltre lo scempio che abbiamo visto negli ultimi vent'anni da parte della sinistra. Salvo poi tenere al loro posto i loro sindaci, amministratori e candidati indagati e inquisiti non appena messi alla prova.
Il tentativo, almeno mi auguro, non ha nessuna probabilità di andare in porto ma la dice lunga su che cosa ci aspetterebbe nell'ipotesi che i seguaci della setta grillina riuscissero a controllare il Paese. I nemici - è la loro filosofia - non vanno battuti nelle urne ma eliminati per via giudiziaria o legislativa. Oggi tocca a Berlusconi, domani potrebbe capitare a chiunque non sia allineato alle loro deliranti posizioni.
Il partito della presunta onestà si è ben presto trasformato nel partito dei certamente farabutti, nonostante la faccia tranquillizzante di Di Maio. Già c'è da chiedersi come sia possibile escludere dalla competizione elettorale il leader di un grande partito, ma volere impedire allo stesso di essere leader va contro i basilari diritti naturali. Nessuno si è posto il problema di impedire a Grillo, condannato in via definitiva addirittura per omicidio, di fondare, dirigere e guidare il suo partito. Il capo di Di Maio è un assassino, su questo non ci piove (e non ha mai smentito l'accusa di essere stato un grande evasore fiscale), la sua sindaca di Roma è sotto inchiesta per falso e truffa, quella di Torino per incapacità, lui per diffamazione, altri suoi sodali per reati vari.
Più che un partito sono una combriccola di sciagurati immorali che vorrebbero alterare le regole della democrazia, così come hanno fatto e fanno al loro interno. Ci hanno già provato in tanti, in questi anni, e tutti hanno poi preso una musata nelle urne. Sono certo, vedrete, che anche questa volta finirà così.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.