Cronache

I NoTav rispondono a Chiamparino: "Non siamo buoni a giorni alterni"

Critiche al presidente della Regione Piemonte, che in un'intervista a Repubblica ha chiesto al Pd di schierarsi con fermezza sulla questione

I NoTav rispondono a Chiamparino: "Non siamo buoni a giorni alterni"

Di giorno "organizzano manifestazioni con la polenta e la banda di paese, con le mamme e i bambini che sfilano in corteo", poi di sera "con i volti coperti, lanciano bombe, bloccano l'autostrada, fanno azioni di vera e propria guerriglia".

In un'intervista concessa al quotidiano la Repubblica, il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, ha attaccato il movimento No Tav, chiedendo al suo partito di sostenere in Val Susa soltanto liste favorevoli all'opera dell'alta velocità e criticando "la mitologia" seguita dai media, una retorica che a suo dire "va sfatata una volta per tutte".

Il governatore è preoccupato che "nessuno verrà più a investire in valle, né a villeggiare" e al Partito Democratico chiede di capire che "l'opera si fa, si sta facendo e si farà". Di abbandonare quindi le ambiguità. E la risposta di chi invece si oppone alla costruzione della Torino-Lione non si è fatta attendere.

In un articolo pubblicato su notav.info, uno dei siti internet del movimento, si legge che"i vari Lupi o Chiamparino, che oggi dice che non esiste un popolo notav" dovrebbero rassegnarsi e che il ministro "si dovrebbe vergognare di portare le scolaresche a visitare il cantiere".

"Il movimento notav - si legge ancora - ha riportato al centro la sua molteplice iniziativa popolare ormai ventennale, fatta di resistenza popolare, composta da bandiere ai balconi, marce, raccolte di firme, dibattiti, volantinaggi e iniziative di contrasto al cantiere. Non c’è nulla di cui stupirsi perché‚ i notav abbiano assediato il cantiere, è già avvenuto moltissime volte e altre avverrà ancora".

538em;">Il dorso torinese di Repubblica riporta invece l'opinione di alcune persone che parteciperanno alla marcia prevista oggi verso il cantiere: "Il fatto che ci sarebbe un'alternanza di manifestazioni pacifiche e violente è una deduzione che fanno altri e che non appartiene a no".

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