Diciotti, i pm vogliono interrogare Salvini

Domani parte la vera indagine contro il ministro. Sorteggiati i tre giudici della sezione speciale. Quasi certo un interrogatorio

Diciotti, i pm vogliono interrogare Salvini

La procura di Palermo ha letto le carte inviate dal pm di Agrigento, Luigi Patronaggio, e poi ha trasmesso il tutto al Tribunale dei ministri. L’unico indagato è infatti Salvini e spetta alla sezione speciale indagare e giudicare un componente del governo.

Eppure il procuratore Francesco Lo Voi e l’aggiunto Marzia Sabella avevano fatto capire che non avrebbero fatto da semplici passacarte. Alcune delle accuse ipotizzate da Patronaggio sono infatti cadute, poi è partito l’avviso di garanzia nei confronti di Salvini. Si tratta di quel plico aperto dal ministro in diretta Fb che ha dato il via allo scontro con la magistratura, poi rientrato. Ora la palla passa ai giudici della sezione speciale, ma nell'inviare il fascicolo la Procura di Palermo ha indicato ai tre giudici sorteggiati (Fabio Pilato, Filippo Sergio e Giuseppe Sidoti) le persone che andranno interrogate. A partire proprio dal principale indagato.

Matteo Salvini si era detto pronto ad andare “a piedi” fino in Sicilia per spiegare le sue ragioni ai magistrati. Forse non sarà necessario il pellegrinaggio, ma appare certo che i giudici del tribunale dei Ministri ascolteranno il leghista. Insieme a lui, scrive il Corriere, dovrebbero essere interrogati anche il suo capo di Gabinetto, Matteo Piantedosi, il capo e vicecapo del dipartimento delle Libertà civili, Gerarda Pantalone e Bruno Corda, e pure i militari della Guardia costiera. In particolare il comandante della Diciotti, la persona che forse potrà spiegare come sono arrivati gli ordini di non sbarcare.

Prima di decidere se ascoltare Salvini, però, i tre giudici del collegio dovranno decidere se sono competenti a valurare il fatto. C’è da capire, infatti, se il reato contestato (sequestro di persona aggravato) sia avvenuto quando la Diciotti era ancora a Lampedusa (competenza a Palermo) oppure una volta arrivata a Catania (competenza nella città etnea). Per decidere comunque, spiega il Corriere, erano necessari “ulteriori accertamenti” che i pm di Palermo “da soli non potevano svolgere”.

Domani dunque inizierà l’indagine vera e propria contro il capo del Viminale. I tre giudici hanno 90 giorni per seguire le indicazioni dei pm di Palermo e per sviluppare altre ipotesi e piste. Qualora però decidessero di procedere contro Salvini (e non archiviare le accuse), allora dovrebbero passare per il Senato e chiedere a Palazzo Madama l’autorizzazione a procedere contro il senatore Salvini.

A quel punto la maggioranza di governo potrebbe facilmente bloccare l’indagine nel caso in cui ravvisasse “con valutazione insindacabile, che l’inquisito abbia agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante, ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell’esercizio della funzione di governo”. Anche se Salvini ha già detto di voler rinunciare all’immunità.

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