Cronache

I vescovi siciliani ai mafiosi: "Convertitevi o lasciate la Chiesa"

La Chiesa siciliana ribadisce lo storico messaggio di papa Giovanni Paolo II

I vescovi siciliani ai mafiosi: "Convertitevi o lasciate la Chiesa"

Sono passati venticinque anni dal giorno in cui papa Giovanni Paolo II gridò dalla Valle dei Templi di Agrigento il suo "no" alle mafie e ai mafiosi, quell'invito alla conversione che arrivò nel maggio del 1983, a pochi mesi dall'uccisione dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e un anno dopo che la Chiesa locale aveva scritto un documento sull'emergenza mafiosa che parlava di almeno 200 morti.

"Dio ha detto una volta: non uccidere. Non può l’uomo, qualsiasi uomo, qualsiasi umana agglomerazione, mafia, non può cambiare e calpestare questo diritto santissimo di Dio", diceva allora Giovanni Paolo II. Ed è altrettanto forte il messaggio che arriva oggi dai vescovi siciliani

"Il messaggio centrale di questo documento che è l'invito alla conversione, a cambiare vita e mentalità. Vogliamo con questa lettera prolungare l'eco dell'appello pronunciato da San Giovanni Paolo II", dice l'arcivescovo di Monreale Michele Pennisi del documento presentato quest'oggi, un monito e "un invito rivolto alle persone coinvolte nelle trame mortali e peccaminose dell'organizzazione mafiosa", pensato per "ricordare le numerose vittime della violenza mafiosa e ribadire che la mafia è peccato e i mafiosi sono peccatori".

A organizzazioni che spesso si fregiano di simboli della cristianità, i vescovi ripetono che "questo peccato gravissimo li pone di fatto fuori dalla comunione ecclesiale, riaffermando l'incompatibilità tra la mafia e i valori del Vangelo". E parlano della necessità di valorizzare e purificare una pietà popolare "che è una risorsa, ma deve essere purificata perchè potrebbero esserci delle infiltrazioni ed essere utilizzata dai mafiosi che fanno leva sulle espressioni della pietà popolare per avere una onorabilità sociale che non hanno".

Nella celebrazione davanti al Tempio della Concordia non manca il ricordo di don Pino Puglisi.

"Il Santo Padre Francesco - ricorda un breve messaggio del segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin - rivolge il suo fraterno saluto ai pastori e ai fedeli di tutta la Sicilia e li incoraggia a camminare uniti sulla via tracciata dal beato don Pino Puglisi e da quanti come lui hanno testimoniato che le trame del male si combattono con la pratica quotidiana, mite e coraggiosa del Vangelo, soprattutto nel lavoro educativo tra i ragazzi e i giovani".

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