Idioti o terroristi. Oppure tutti e due

Claudio Borghi Aquilini, onorevole leghista e presidente della commissione Bilancio della Camera, è una nostra vecchia conoscenza. Il che, però, non ci impedisce di pensare che quello che ha fatto ieri è da idioti o da terroristi

Idioti o terroristi. Oppure tutti e due

Claudio Borghi Aquilini, onorevole leghista e presidente della commissione Bilancio della Camera, è una nostra vecchia conoscenza non priva di amicizia e simpatia. Il che, però, non ci impedisce di pensare che quello che ha fatto ieri è da idioti o da terroristi. Dire infatti in queste ore delicate e tormentate con l'Unione Europea e con la comunità finanziaria internazionale che «l'Italia dovrebbe mettersi a stampare moneta» equivale a buttare benzina sul fuoco, cosa appunto che fanno solo gli idioti o i terroristi. Questo giochino del Borghi ci è costato solo ieri altri seicento milioni di spread su base annua. Non è la prima volta che accade. I nostri soldi svaniscono ogni volta che lui apre bocca perché Borghi non è un onorevole, è un bancomat alla rovescia, lui gli euro non li distribuisce, li distrugge. Nel senso che come parla gli investitori fuggono. All'inizio non era così, quando vedevano il Borghi in tv gli addetti ai lavori pensavano di essere sintonizzati su Scherzi a parte e si facevano due risate. Ridi oggi, ridi domani, a furia di ridere quel bizzarro signore, un filino egocentrico ed esibizionista, se lo sono ritrovati, non si capisce come e perché, nella cabina di regia dell'economia italiana e adesso che c'è poco da ridere non resta che la fuga.

Claudio Borghi più che un economista è un personaggio che - lo ammetto - ha sedotto anche me e negli scorsi anni l'ho aiutato a diffondere il suo originale pensiero (pure ospitandolo in tempi non sospetti su questo giornale). Mai più pensavo che stavo contribuendo a creare un mostro che avrebbe di lì a poco fatto schizzare lo spread oltre i trecento punti pronunciando solo poche parole.

Quando si dice che i giornali possono fare danni enormi a un Paese penso ci si riferisca anche al caso Borghi. Chiedo scusa alla comunità economica internazionale e ai piccoli risparmiatori, ma ormai è andata.

Ora quello che dobbiamo capire è se Claudio Borghi ha detto che dobbiamo tornare a stampare moneta: a) per avere il suo nome nei titoli e la sua faccia nelle foto dei giornali di oggi; b) perché un idiota, non sa di che si sta parlando; c) perché è un provocatore che, su mandato di questo governo, cerca di creare le condizioni per farci cacciare dall'Europa. Conoscendolo, la risposta giusta più probabile è la a (ego ipertrofico), ma non me la sento di escludere nessuna delle tre, che peraltro possono convivere alla grande.

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