Incidente Argentario, la Procura: "Non era inserito il pilota automatico"

I due piloti delle imbarcazioni sono indagati per omicidio colposo aggravato e danneggiamento con pericolo colposo di naufragio. Continuano le ricerche della donna dispersa in mare

Incidente Argentario, la Procura: "Non era inserito il pilota automatico"

Ci sono due indagati per l'incidente nautico avvenuto sabato mattina (23 luglio) nel canale tra Monte Argentario (Grosseto) e l'Isola del Giglio. Si tratta di Per Horup, l'imprenditore danese di 58 anni alla guida del motoscafo, e Fernando Manzo, il 61enne che era al timone della barca a vela "Vahinè". Entrambi sono indagati per omicidio colposo aggravato e danneggiamento con pericolo colposo di naufragio . Un "atto dovuto", dicono dalla Procura, dal momento che non è stata ancora chiarita la dinamica dello scontro né tantomeno sono state accertate le eventuali responsabilità delle persone coinvolte. Stando a quanto si apprende dalle ultime indiscrezioni sull'accaduto, l'alcol test ha dato esito negativo. Tuttavia c'è un'importante novità: al momento dell'impatto non risulta l'uso del pilota automatico.

Gli indagati

Lo scontro è avvenuto tra uno yacht con a bordo quattro cittadini stranieri e una barca a vela su cui viaggiavano tre coppie di turisti romani. Da una prima ricognizione sembra che Fernando Manzo, titolare della società Bio Impresa, abbia tentato una manovra disperata per evitare l'impatto con il motoscafo. "L'iscrizione nel registro degli indagati - precisa la Procura di Grosseto in un comunicato diffuso questa mattina - è un atto dovuto, in considerazione della necessità di dover esperire accertamenti anche di natura irripetibile. Si rappresenta comunque che gli indagati devono ritenersi presunti innocenti fino al definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile".

La dinamica dell'incidente

Quanto alla dinamica dell'incidente, restano ancora molti punti da chiarire. Al momento, gli inquirenti non escludono nessuna ipotesi: "Non è possibile ipotizzare una prima ricostruzione attendibile dei fatti", spiega il pm di Grosseto Valeria Lazzarin. Al tal riguardo la Procura evidenzia altresì che "non risultano, allo stato, elementi circa la possibilità di utilizzo, da parte di uno dei natanti, del cosiddetto pilota automatico. Parimenti, al momento non risulta che nessuno dei soggetti conducenti fosse in stato di alterazione da sostanze stupefacenti o alcoliche al momento del sinistro". Nei prossimi giorni sarà effettuata l'autopsia sul 59enne deceduto nello scontro, il gallerista romano Andrea Giorgio Coen. Nel frattempo proseguono le indagini di Polizia Giudiziaria condotte dai militari della Guardia Costiera di Porto Santo Stefano sotto il coordinamento e la direzione della Procura della Repubblica di Grosseto.

La reazione dei familiari

Sono ancora molti i dubbi da chiarire sulla tragedia. Uno su tutti: perché Per Horup non è riuscito a evitare il piccolo veliero? Possibile che nessuna delle quattro persone a bordo del motoscafo si sia accorta di nulla? Domande che si pongono anche i familiari di Fernando Manzo, rimasto ferito durante lo scontro: "Mio fratello - spiega Angelo Manzo al Corriere della Sera - tuttora dispersa e malgrado ricerche infaticabili non abbiamo novità. A questo sentimento di pura angoscia se ne aggiunge un altro di rabbia. Perché non c'è ancora stato un fermo? Vogliono fare in modo che queste persone sfuggano alla giustizia? Vogliamo lasciarli liberi?". Angelo ha raggiunto da Roma il fratello Fernando, all'ospedale di Orbetello, che sarà operato questa mattina. In attesa di ulteriori tisvolti, la famiglia del 61enne ha deciso di nominare un legale, il penalista Aldo Pinto. Per Horup, invece, si è affidato a un avvocato d'ufficio.

Chi sono le persone coinvolte nell'incidente

Sullo yatch danese con Per Horup - imprenditore molto conosciuto a Aabenraa, centro marittimo nel sud della Danimarca, titolare di un'impresa immobiliare e di un ristorante chiamato "Undervejlet" ("sotto la vela") - si trovavano la compagna Tine Lehman, 52enne titolare di una clinica estetica a Sondeborg, il figlio 26enne Mikkel Horup e la fidanzata di 25 anni, Anna Maria Durr, rimasti praticamente illesi, nonostante la gravità dell'incidente. Sei invece le persone sul 15 metri a vela italiano, "Vahinè". L'uomo morto sul colpo Andrea Giorgio Coen, è un antiquario conosciuto a Roma, con un negozio in via Margutta specializzato in antichità romane e arazzi dei quali lui stesso era un noto esperto. Gli altri passeggeri, compresa la moglie di Coen, sono già stati dimessi dagli ospedali e verranno presto sentiti dagli inquirenti.

La donna dispersa

Non ci sono ancora notizie di Claudia Cartoni, la 60enne dispersa in mare nonché moglie di Fernando Manzo. Le operazioni continueranno anche nelle prossime ore con mezzi di superficie ed elicotteri.

Le operazioni, gestite dall'Ufficio circondariale marittimo di Porto Santo Stefano (Grosseto) sotto il coordinamento della centrale operativ della Direzione marittima di Livorno, sono state condotte con mezzi nautici della Guardia costiera, con anche l'impiego di unità di stanza all'Isola del Giglio e all'Elba.

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