Tra Ingroia e Dell'Utri tutta la vita il secondo

I mali della giustizia

Tra Ingroia e Dell'Utri tutta la vita il secondo

La Corte costituzionale nei giorni scorsi ha annullato gli effetti della condanna a dieci anni inflitta nel 2007 a Bruno Contrada, super poliziotto siciliano negli anni Ottanta e Novanta, per concorso esterno in associazione mafiosa. Contrada, come del resto Marcello Dell'Utri (che sta scontando in carcere una condanna a sette anni con la stessa accusa) fu condannato per un reato che non esisteva all'epoca dei fatti contestati. Tanto che il Tribunale europeo per i Diritti dell'uomo aveva già condannato l'Italia a risarcire a Contrada i danni materiali e morali. Eppure c'è ancora chi si accanisce contro questo leale servitore dello Stato, vecchio e malato, e contro Dell'Utri, con una ferocia ossessiva e vigliacca. Non bastano le condanne risultate poi infondate, gli anni passati ingiustamente in carcere (Dell'Utri è ancora dentro), le malattie e le umiliazioni. I due, Contrada e Dell'Utri, devono morire e forse neppure allora si placherà il vilipendio.

Fa effetto vedere in queste ore un uomo che è stato magistrato, l'ex pm Antonio Ingroia, e i suoi amici del Fatto Quotidiano che lo ospitano, vomitare bile contro questi due anziani e inermi signori su cui in carriera si accanì con i risultati che oggi sappiamo (non poteva farlo, lo dice la Cassazione). Fa paura pensare che la giustizia è stata - in alcuni casi lo è ancora - in mano a uomini capaci di tanta violenza verbale gratuita. Parlano, e scrivono, con la bava alla bocca, frustrati dai loro fallimenti.

E chi sarà mai questo Ingroia? Uno rimosso dalla procura di Palermo per incompatibilità, uno che per vendetta, e senza dimettersi, si è poi candidato alle elezioni, fondando addirittura un partito, contro le persone che aveva inutilmente indagato. Uno che sconfitto anche in quel campo ha elemosinato alla politica un posto pubblico lautamente retribuito ed è stato a sua volta indagato per peculato, cioè per aver taroccato le note spese.

Che lezioni può dare un tipo così? Di fronte a lui e ai suoi amici, Contrada e Dell'Utri sono dei giganti di cui tutti dovrebbero andare fieri.

Hanno subìto una gigantesca ingiustizia, hanno combattuto con dignità, non si sono mai arresi, in campi diversi hanno fatto tanto per il loro Paese. E soprattutto, essendo uomini, non hanno mai infierito contro chi non può difendersi. Non c'è dubbio: tra Ingroia e Dell'Utri, tutta la vita il secondo.

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