Cronache

"Io non ricordo". E il liceo catanese non autorizza la mostra sulle foibe

La preside di un liceo classico catanese nega agli studenti la possibilità di allestire una mostra dedicata ai temi delle foibe e dell’esodo

La protesta degli studenti del Liceo Classico Mario Cutelli
La protesta degli studenti del Liceo Classico Mario Cutelli

Non c’è spazio per la mostra dedicata ai martiri delle foibe e all’esodo. Il caso – l’ennesimo – che lascia l’amaro in bocca, in una giornata come quella di oggi che, per legge, dovrebbe servire a “diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado”, arriva proprio da un liceo classico: il Mario Cutelli di Catania.

Qui era stata chiesta la possibilità di allestire una mostra temporanea dal titolo «10 febbraio: io ricordo!». L’iniziativa, promossa da un gruppo di studenti, sarebbe stata a costo zero, di tutti gli oneri, infatti, si sarebbero fatti carico i promotori. “Sarebbe ideale – si legge nella domanda presentata dai ragazzi di “Assalto Studentesco” in data 3 febbraio (che segue quella già inoltrata il 31 gennaio) – compatibilmente con le iniziative della nostra scuola, poter allestire la mostra nella settimana del 10 febbraio”. Ma la preside Elisa Colella – come denunciano i ragazzi – ha liquidato la proposta con “scuse inaccettabili”.

E gli studenti attaccano: “Non possiamo accettare la censura nei nostri confronti, ma soprattutto nei confronti di iniziative che vogliono ridare il giusto onore a quanti hanno patito sofferenze fino all’estremo sacrificio, come nel caso dei martiri delle foibe”. Alla loro voce si unisce quella di Emanuele Merlino, vice presidente nazionale del “Comitato 10 Febbraio”, realtà nata proprio dall’istituzione del “Giorno del Ricordo” e coinvolta dagli alunni del Cutelli nella realizzazione dell’evento, che ha parlato di “episodio di una gravità sconvolgente”.

Le ragioni del diniego? I ragazzi di Assalto Studentesco hanno segnalato la partecipazione di uno dei professori dell’istituto Cutelli, membro della commissione informata del progetto, al convegno negazionista dal titolo “Foibe, smontare una narrazione tossica” promosso, in quel di Catania, dalla sinistra antagonista. Ma, secondo la preside sentita da Il Giornale, “sono solo strumentalizzazioni”, la verità è che mancherebbero i “tempi tecnici” per allestire la mostra. Eppure, più che di “tempi tecnici”, sembra si tratti di mancanza di spazi e di volontà. “L’aula magna – racconta infatti la Colella – è presidiata da tecnici e fonici perché domani si terrà il primo seminario nazionale dei licei classici ed è impossibile organizzare la mostra”. La possibilità di individuare spazi alternativi, oppure di “unire i due eventi” così come ha suggerito Simone Granata, ex allievo del Cutelli ed organizzatore della mostra, è stata prontamente scartata.

Così, oggi, nel liceo etneo si osserverà solo un minuto di silenzio. La comunicazione è apparsa sul sito della scuola nel tardo pomeriggio di ieri e, tra i corridoi dell’istituto, qualcuno già parla di “maldestro tentativo di correre ai ripari dopo che è scoppiato il caso”.

Nel frattempo, i ragazzi del Cutelli fanno sapere: “di minuti di silenzio gli esuli istriani, fiumani e dalmati ne hanno avuti fin troppi, e guarda come andata a finire, persino il presidente Mattarella ha disertato la cerimonia di Basovìzza, ci vuole qualcuno che urli la verità”.

Ed è per questo che, stamattina, si sono dati appuntamento davanti all’edificio scolastico per esibire uno striscione che – a caratteri cubitali, strillati – avverte: “le vostre menzogne non fermeranno il nostro ricordo”.

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