"Tra Isis e Brigate Rosse c'è una grande differenza"

L'ex terrorista comunista Francesco "Cecco" Bellosi: "Noi non avevamo alcuna intenzione di suicidarci, pensavamo di costruire un mondo migliore. Ora la gente ha più paura che negli anni di piombo"

"Tra Isis e Brigate Rosse c'è una grande differenza"

Isis e Brigate Rosse. Tanti punti in comune ma non troppi. Li ha elencati a Tvsvizzera.it Francesco "Cecco" Bellosi, ex militante di Potere Operaio e fondatore della banda armata segreta Lavoro Illegale.

"Fra noi e i terroristi dell'Isis c'è una differenza fondamentale: noi non abbiamo mai messo in conto l'idea di morire - ha spiegato Cecco, arrestato per attività sovversive nel 1980 e recluso per 12 anni - Il rischio della morte ci accompagnava, ma la nostra fine non era premeditata. Noi pensavamo a un cambiamento del mondo in positivo, qui invece c'è la ricerca di un altro mondo. Due identità forti, ma la nostra era solo politica. Per i terroristi dell'Isis c'è anche una parte religiosa che spinge al suicidio".

All'emittente elvetica Bellosi, oggi 67enne, ha raccontato una delle pagine più raccapriccianti del secondo dopoguerra italiano: il rogo di Primavalle: "Tre militanti cosparsero di benzina la porta di casa di Mario Mattei, segretario della sezione dell'Msi del quartiere popolare di Roma. Il fuoco travolse tutta l'abitazione e due dei fratelli Mattei rimasero intrappolati dalle fiamme e morirono carbonizzati".

Cecco agevolò la fuga in Svizzera di Marino Clavo e Manlio Grillo, autori con Achille Lollo di quella strage mai dimenticata. E l'ex guerrigliero comunista sottolinea: "Ora la gente ha più paura che negli anni di piombo".

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