Italiana dispersa a Berlino: perse le tracce da ieri sera

Il cellulare trovato sul luogo della strage di Berlino. L'Ambasciata italiana non smentisce. Oggi non si è presentata al lavoro in azienda

Italiana dispersa a Berlino: perse le tracce da ieri sera

Cresce la paura del coinvolgimento di italiani nella strage terroristica di Berlino. Secondo quanto riporta l'HuffingtonPost, infatti, da ieri sera sarebbe dispersa una ragazza italiana di 31 anni.

Il suo cellulare è stato ritrovato vicino a Breitscheidplatz, il luogo dove ieri sera un tir ha falciato la vita di 12 persone e ne ha ferite altre 50. Il telefono della ragazza è stato consegnato alla polizia tedesca da un ragazzo. A dare l'allarme sono stati gli amici che non hanno più notizie di lei. Non ne ha nemmeno l'azienda dove lavora e che questa mattina non l'ha vista arrivare al lavoro. Il suo datore di lavoro al momento non ha rilasciato dichiarazioni, perché non autorizzato, così come l'Ambasciata italiana a Berlino. I parenti intanto cercano notizie in Rete.

Una fonte della polizia tedesca, contattata dall HuffigntonPost, "conferma che la giovane sarebbe dispersa". E lo stesso ha ribadito a Repubblica l'ambasciatore italiano in Germania, Pietro Benassi: "Stiamo lavorando su una persona - ha detto - e abbiamo motivi di essere preoccupati". Il suo nome è Fabrizia Di Lorenzo ed è una ragazza di Sulmona che ha studiato Scienze internazionali e diplomatiche all'Università di Bologna. La famiglia si è subito recata a Berlino per avere maggiori informazioni nella speranza che non sia tra le vittime ancora in identificate. Nel suo profilo Linkedin si legge che dopo la laurea magistrale a Bologna (2012) ha fatto un master alla Cattolica in "German for the economics communication" e poi è andata a Berlino a lavorare nell'azienda di trasporti 4flow AG. "Grande apprensione per la nostra connazionale dispersa", ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

"Stanotte avevamo già capito", ha detto a La Vita in Diretta il papà di Fabrizia Di Lorenzo.

Che poi ha aggiunto: "Abbiamo capito che era finita stanotte all'una e mezza: siamo stati noi a chiamare la Farnesina, ma l'aiuto più grande ce lo hanno dato i carabinieri di Sulmona. Ci siamo mossi coi nostri canali, ma da quanto mi dice mio figlio da Berlino, non dovrebbero esserci più dubbi. E' lì con mia moglie in attesa del Dna, aspettiamo conferme, ma non mi illudo".

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