Cronache

Jesi, forse omicidio-suicidio alla base della tragedia di due anziani

Ancora da chiarire le dinamiche del dramma; al momento l’ipotesi più plausibile resta quella iniziale, ma i medici legali attendono l’autopsia prima di pronunciarsi

Jesi, forse omicidio-suicidio alla base della tragedia di due anziani

Potrebbe trattarsi di un altro caso di omicidio-suicidio, quello avvenuto ieri in un appartamento in via San Francesco a Jesi, provincia di Ancona.

Il condizionale è d’obbligo, dato che le indagini sono ancora in corso e che sarà necessario attendere l’esito degli esami autoptici, già disposti dagli inquirenti, per comprendere al meglio la dinamica della tragedia che si è consumata nella serata di sabato. Al momento, stando agli elementi in possesso degli investigatori, quella sopra citata pare l’ipotesi più probabile.

Tutto ha inizio nel momento in cui dei vicini di casa sentono grida strazianti provenire dall’appartamento teatro del dramma: i proprietari sono due anziani, Alvaro Bimbo di 87 anni e la moglie 82enne Rita Mazzarini. Subito viene allertato il figlio della coppia, il quale, ovviamente allarmato, si precipita a casa dei genitori; e qui scopre la terribile verità. La madre, tra l’altro malata da tempo ed impossibilitata ad uscire di casa, era morta, mentre il padre è stato trovato in un lago di sangue nella vasca da bagno, con evidenti segni di ferite da coltello autoinferte, ma ancora cosciente.

Il 118 è arrivato in breve, ma ormai per la donna non c’era più nulla da fare; per l’87enne, in gravi condizioni, l’immediato trasporto all’ospedale Carlo Urbani di Jesi. Sarebbe fondamentale la sua testimonianza per comprendere cosa è accaduto alla donna. Al momento si pensa ad un omicidio perpetrato dall’anziano ai danni della moglie, uccisa con un oggetto contundente; in seguito l’uomo, vinto dal rimorso, avrebbe tentato di togliersi la vita rivolgendo contro di sè la lama di un coltello.

I medici legali, al momento, non escludono comunque l’ipotesi che la donna sia deceduta a seguito di una caduta (accidentale o procurata) o addirittura di un malore e che l’atto estremo dell’uomo sia stato dettato dalla disperazione e non dal rimorso.

Per far luce sui tanti dubbi che restano bisognerà attendere l’autopsia.

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