Era considerato uno spietato killer, capace di sparare in qualsiasi momento. Freddo, lucido e con le idee chiare. A Giarre, in provincia di Catania, girava armato. Nel borsello aveva una pistola calibro 7.65 col colpo in canna e la matricola abrasa. I carabinieri hanno bloccato e arrestato il pluriergastolano Antonino Marano, fermato dai militari assieme ad un altro pregiudicato di 70 anni. Secondo la ricostruzione, l’uomo che viaggiava a bordo di una Seat Toledo guidata dal 70enne, è stato riconosciuto ad un posto di blocco dal comandante della compagnia di Giarre. Alla vista dei militari dell’Arma i due hanno tentato la fuga, ma sono stati subito inseguiti e bloccati nelel vicine campagne. Dopo la perquisizione i carabinieri avrebbero trovato, oltre la Beretta con 6 cartucce 7.65, anche un coltello a serramanico di 20 centrimetri e con lama da 10 centimetri. Le armi sono state sequestrate e la pistola inviata al Ris di Messina per gli accertamenti tecnico balistici. Al termine degli adempimenti di rito, Marano è stato accompagnato nel carcere di piazza Lanza a Catania.
L'uomo era tornato in libertà sei anni fa, ma nell'ambiente era conosciuto da tutti come il killer delle carceri del gruppo dei Cursoti milanesi. Si sospetta che si stesse recando a un incontro chiarificatore, ma la pistola era pronta a sparare.
Marano, assieme a Antonino Faro e al rivale Vincenzo Andraus, è uno dei killer delle carceri, autori di diversi omicidi e di gesti eclatanti, come l'evasione nel 1978, assieme a tre complici, compreso Faro, dal carcere di piazza Lanza a Catania.L'uomo oggi ha 79 anni, di questi ne ha passati ben 47 dietro le sbarre. La prima volta che è entrato in carcere era il 1969 e Marano finì in carcere per aver rubato melenzani e peperoni.
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