Cecile Kyenge Kashetu torna a parlare dopo un periodo di silenzio, e lo fa ancora una volta per attaccare il “principio del prima tutti gli italiani” dalla sua pagina Facebook.
Il pretesto per iniziare la solita invettiva contro Salvini è la finale di Supercoppa italiana, vietata alle donne, un oltraggio che l’ex ministro Pd riesce comunque a rivoltare contro il vicepremier, come riportato da “Adnkronos”. “Il regolamento per assistere alla Supercoppa italiana del calcio discrimina le donne ed è doveroso per il governo e gli organismi sportivi non assecondare questa vergogna. Non capisco Salvini, non sono d'accordo con lui. Oggi è al governo, è ministro dell'Interno e vicepremier, non basta dire 'io alla partita non ci vado', non abbiamo bisogno di spot, basta fare campagna elettorale. Non è che non ha delle responsabilità, ha un ruolo decisionale, faccia annullare il regolamento per rispettare dei diritti fondamentali. Qui non si tratta di una questione di destra o di sinistra. Si tratta di difendere i diritti di tutte le persone, specialmente quelle più vulnerabili, come le donne. Io mi sono sempre schierata per eliminare ogni tipo di discriminazione all'interno del mondo dello sport, così come in ogni luogo e settore, per tutti, senza distinzioni di colore, lingua, origini”.
L’occasione è ghiotta per tornare sul tema discriminazioni razziali, grazie proprio al tema sportivo, che richiama nei ricordi di Kyenge l’episodio Koulibaly. “Io ho vissuto sulla mia pelle la discriminazione quando sono stata attaccata da Calderoli e dai vari Borghezio. Ho ricevuto solidarietà verbale e mi sono ritrovata sola davanti al Tribunale civile. E' ora di azioni concrete. L'abbiamo visto anche con Koulibaly. Sono stata la prima ad esprimere solidarietà, a denunciare la vergogna”.
Da lì al Decreto sicurezza il passo è breve, e l’europarlamentare Pd, ovviamente, si schiera al fianco del sindaco di Palermo Leoluca Orlando e la sua presa di posizione. “Chi rispetta i diritti umani non è eversivo. È eversivo chi non li rispetta. Voglio esprimere il mio sostegno a Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo, che insieme ad altri sindaci italiani in queste ore ha compiuta la giusta e coraggiosa decisione di sospendere nella sua città il Decreto Salvini, il ‘decreto insicurezza’”. Queste le parole in un post su Facebook di Kyenge. “Il compito di un sindaco è quello di provvedere alla salute, alla tutela e alla difesa dei diritti dei suoi cittadini e di chi abita la città che amministra. E sono proprio la salute, la tutela e la difesa dei diritti ad essere messe a repentaglio dal Decreto Salvini, che come dico da tempo mette a repentaglio la sicurezza delle persone. Le parole di Orlando sono chiare e forti, che spero possiate condividere anche sui vostri profili: lottiamo per la difesa dei diritti umani!”.
Su “Adnkronos” l’ex ministro affronta anche il tema reddito di cittadinanza agli stranieri. “Non lo so, vedo un po' di confusione.
Quel che conta è proteggere le persone, specialmente quelle più vulnerabili, indipendentemente dal colore della pelle e dalle origini, sempre nel rispetto della Costituzione. Vedo, invece, solo il principio 'prima di tutti gli italiani'...''.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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