Piemontese di origine, ma con il sangue toscano che ormai da anni scorre nelle sue vene. È Simone Lingua, un giovane artista emergente, che adesso porta al Louvre di Parigi, il tempio dell’arte internazionale, la sua sconfinata creatività. Le opere di Lingua sono quasi diaboliche, nel senso che ti obbligano ad andare oltre il segno pittorico e ad infilarti nel dramma cosmico del caos umano e delle sue variopinte sfaccettature, lui ne parla come se fosse un semiologo, un architetto, un critico di se stesso, lasciandosi trascinare appieno nella sua Arte.
Dal 27 (vernissage dalle ore 19) al 29 maggio sarà presente al Salone primaverile Art Shopping di Parigi, la prima mostra di arte aperta al Carrousel du Louvre dove 600 tra gallerie e artisti, mettono in mostra le loro opere davanti a più di 10mila visitatori e compratori di arte contemporanea.
Lingua presenterà a Parigi, in anteprima mondiale, una delle sue opere scultoree più complesse e affascinanti, colonna portante di tutti i suoi molteplici studi sull’arte cinetica, che tanto appassiona l’artista aretino. La prima opera è un cilindro di acciaio specchiato dove l’immagine viene riflessa e scomposta. La superficie riflettente specchia l’ambiente circostante e allo stesso tempo le parti verniciate dell’opera stessa.
Girando intorno all'opera si ha come la percezione di un “intreccio” di riflessi che si alterna in modo regolare e simmetrico. L’analisi del movimento dato dalla rifrazione si allaccia alla percezione visiva del vuoto ricreato dalle “finestre” aperte: a seconda del colore, della forma e della superficie che lo sguardo vede all'interno dei fori, l'impatto visivo e il progetto cinetico cambiano.
Se i fori si tappano con una superficie specchiante, le finestre si riflettono su questa e danno così l'illusione di entrare nell'opera stessa; se si mantiene il vuoto, si vede l’interno del cilindro ed i fori dalla parte opposta che s’intrecciano con quelli in primo piano, creando forme in movimento nate dagli incastri delle geometrie.
Lingua espone inoltre una serie di quadri cinetici di formato 30x30. Il criterio di lettura di queste opere è lo stesso del cilindro, con la differenza che qui si può comporre un’istallazione continua, infinita, che appare sempre diversa. Il ruolo attivo dell’osservatore che, immerso nell'ambiente circostante, diviene parte integrante dell’opera stessa, avviene non solo attraverso la riflessione ma tramite l’alternarsi di forme geometriche, colore e intrecci visivi tra le forme piene, i vuoti e le parti specchianti. Attore e al tempo stesso spettatore, l’artista ha bisogno della percezione di chi osserva, come fattore ultimo a compimento dell’opera che solo allora si esprimerà nella sua unicità, mai uguale a se stessa. Di contro, l’artista dispone di un nuovo strumento comunicativo più tecnico, scientifico, oggettivo. L’espressione attraverso questo nuovo linguaggio fa sì che lo spettatore si trovi ad interrogarsi sulle differenze tra ciò che sembra e ciò che fisicamente è, e sui mutamenti che avvengono cambiando punto di vista.
Art Shopping Fair è una delle fiere dedicate all'Arte contemporanea più importanti nel mercato europeo e nasce allo scopo di rendere questa accessibile a tutti. Questa iniziativa permette agli artisti emergenti di grande talento, accuratamente selezionati, ma anche ad artisti già affermati nel panorama internazionale dell'arte, di proporre le loro opere ai visitatori e ai collezionisti provenienti da tutto il mondo. L’ingresso è, infatti, solo su invito.
L’Art Shopping è allestita proprio all’interno del Louvre, visitato ogni anno da milioni di turisti, con lo stesso accesso, attraverso la grande piramide di vetro, che porta al museo parigino. Pittura, scultura, disegni, fotografie, di artisti provenienti da tutto il mondo. Simone Lingua da Arezzo è rappresentato in questa occasione dalla galleria Queen Art Studio che porterà 35 artisti. Lo stand per poter conoscere e comprare le opere di Lingua è il B9.
Simone Lingua si è fatto conoscere al grande pubblico grazie alla sua pluriennale collaborazione con un noto studio di architetti di Arezzo per il quale si è occupato, in qualità di project manager e interior designer, dell’ideazione e lo sviluppo di progetti di arte cinetica applicati alla realizzazione delle facciate di edifici in Las Vegas, Shanghai e Sidney.
Simone Lingua è un vero e proprio enfant prodige. Nato a Cuneo nel 1981, a sette anni ha iniziato la sua prima tela copiando Monet. A 19 anni si è trasferito a Firenze, per studiare all’Accademia di belle Arti, sezione “scultura”, distinguendosi per talento ed estro.
Ha concluso il piano di studi triennale con il massimo dei voti e tre borse di studio, partecipando ai corsi di fotografia e a quelli per la lavorazione delle pietre dure, e occupandosi per un periodo del settore vetrinistico nei negozi di abbigliamento del centro di Firenze. Lingua da allora non ha mai smesso di dipingere e nella sua casa studio di Arezzo custodisce oggi centinaia di opere, tra tele e sculture.
Quella che forse più delle altre rappresenta la sua forma artistica più simbolica è Stop, un’enorme tela in bianco e nero adesso in mostra a Milano. Lui stesso la descrive così: “Stop, fermi tutti, questa è la sensazione che si percepisce trovandosi di fronte all’opera. Sembra quasi che il tempo si sia fermato in una strada londinese negli anni ’30. L’uso del bianco e nero non è fine a se stesso, ho scoperto, mentre dipingevo, alcune caratteristiche dei colori opachi e lucidi, in breve mi sono reso conto che i colori lucidi (riflettendo la luce) annullano le forme che disegnano, gli opachi (assorbendola) fanno l’opposto”. Osservando il quadro a distanza, e camminando da destra verso sinistra o viceversa, si vedono alternarsi i riflessi di luce sui colori lucidi ed apparire gli opachi, questo fa sì che arrivati dall’altra parte del quadro, si ha l’impressione di aver girato intorno alla mano e la prospettiva della strada ha completamente cambiato direzione.
L’eccellente qualità della sua pittura è quella dei bravi maestri. Le sue opere si mostrano rapide, forti, con colori decisi e tratti violenti, in un grande equilibrio cromatico e compositivo. La straordinaria abile tecnica e creatività, rendono legittimamente Lingua un artista di grosso peso sullo scenario artistico nazionale. La smania per l’arte spinge Lingua a indagare l’orizzonte simbolico ed onirico, con nuove forme create tridimensionalmente, restituendo così allo spazio una dimensione magica e cinetica otticamente più emotiva.
Prossime esposizioni
- Biennale di Ferrara al Castello Estense (in contemporanea alla fiera di Parigi)
Giugno 2016
- PAN di Napoli
- Palazzo Gualtieri di Reggio Emilia
Esposizioni passate
-Fondazione De Nittiis di Barletta
-Fortezza Firmafede di Sarzana
-Galleria Accorsi di Torino
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.