Lampedusa, l'appello del sindaco: "Barca dei migranti sequestrata sta affondando"

Lampedusa, barca migranti sequestrata dalla Guardia di Finanza è ferma al porto da settimane. Il sindaco: "Sta affondando ed è iniziato a fuori uscire gasolio, c'è un serio rischio ambientale"

Lampedusa, l'appello del sindaco: "Barca dei migranti sequestrata sta affondando"

Quella barca è lì adagiata su un fianco da settimane. Un ammasso di ruggine, legno scrostato e ferro pericolante. Eppure per un cavillo burocratico quell'imbarcazione dal porto di Lampedusa non può uscire né intera né a pezzi. Lo scorso novembre aveva trasportato 68 migranti e poi era stata sequestrata dalla Guardia di finanza una volta che era arrivata vicino alle coste siciliane. Da allora nessuno l'ha potuta più spostare ed è da mesi ancorata all'interno del porto di Lampedusa. Quella barca dei migranti, arrugginita e ormai lasciata in balia delle onde, ogni giorno che passa si inclina sempre più ed è rimasta in eredità alla comunità di Lampedusa. A lanciare l'appello è stato il primo cittadino Salvatore Martello che prima su Facebook e poi a mezzo stampa si sfoga chiedendo aiuto per rimuovere quella imbarcazione. "Potrebbe esserci un disastro ambientale perché già sta iniziando a fuoriuscire gasolio - dice il sindaco Martello -. Ma nonostante le nostre segnalazioni il ministro degli Interni e il ministro dell’Ambiente restano in silenzio".

Il sindaco dice di aver scritto sia al ministro Matteo Salvini, sia al ministro dell'Ambiente Sergio Costa segnalando i rischi di inquinamento ambientale soprattutto dovuto al possibile affondamento. Il comune di Lampedusa sarebbe disposto, in cambio delle autorizzazioni, a pagare di tasca propria l’operazione di rimozione. Nel porto sono tre le imbarcazioni utilizzate dai migranti, oltre a un centinaio di piccoli barchini che mettono a rischio la limpidezza delle acque turchesi dell'isola. “In questi giorni si è pericolosamente inclinata. È una situazione assurda da tempo chiediamo nuove regole per gestire le barche sequestrate, che invece vengono lasciate morire nel nostro porto. Se non avremo risposta dai ministeri – continua il primo cittadino Martello - interverremo ugualmente facendola rimuovere e demolire: non assisteremo all'inquinamento del nostro mare restando con le mani in mano".

Nella missiva inviata lo scorso 14 dicembre, Martello scrive la necessità di un intervento rapido per la rimozione delle carcasse e soprattutto la necessità di intervenire, mettendo

in sicurezza l'imbarcazione, per evitare che le condizioni meteo marine avverse possano far ribaltare la barca facendo fuoriuscire il gasolio. Ma ad oggi nulla e l'imbarcazione è sempre lì in attesa che qualcuno la sposti.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica