Cronache

Il laser, il grilletto, le cartucce: cosa è in grado di fare il taser

Da questa estate tutte le forze dell'ordine avranno in dotazione la pistola elettrica, meglio conosciuta come taser: ecco come funziona

Il laser, il grilletto, le cartucce: cosa è in grado di fare il taser

Il ministro degli Interni, Matteo Salvini ha le idee chiare sul fronte sicurezza: da questa estate tutte le forze dell'ordine avranno in dotazione la pistola elettrica, meglio conosciuta come taser. A marzo il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha firmato la proroga della sperimentazione e a giugno l’uso della pistola a impulsi elettrici potrà diventare definitivo. Nei primi sei mesi di sperimentazione (da settembre a febbraio), il Taser era stato protagonista 48 volte e nella maggioranza dei casi era stato sufficiente minacciarne l’utilizzo per risolvere la situazione. La pistola a impulsi elettrici è sperimentata a Milano, Napoli, Torino, Bologna, Firenze, Palermo, Catania, Padova, Caserta, Reggio Emilia, Brindisi e Genova.

Ma come funziona il taser? La pistola elettrica ha un dispositivo di mira con un raggio laser ad alta potenza che viene attivato grazie ad una sicura su tutti e due i lati del dispositivo. Come tutte le pistole anche il taser ha le sue "cartucce". Vengono lanciati due proiettili per volta fino ad una distanza di 4,5-6 metri. I cavetti riescono a trasmettere impulsi elettrici fino al bersaglio. Le conseguenze? Una temporanea paralisi muscolare. La batteria del dispositivo è ricaricabile ed è inserita nel manico della pistola. Infine il grilletto: è simile a quello di un'arma da fuoco e al tatto ha la stessa sensibilità di una pistola normale.

Immediata è arrivata la reazione dei sindacati di polizia. "Attendiamo con ansia che arrivi giugno in modo che l’annuncio del ministro Salvini sulla dotazione dei taser alle Forze di Polizia divenga realtà - dice Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia, Federazione sindacale della Polizia di Stato - Finalmente, è il caso di dire. Perché da troppo tempo chiediamo uno strumento indispensabile per poter lavorare meglio, uno strumento che sia a metà strada fra l’uso delle mani e quello della pistola, uno strumento che consentirà di salvaguardare il più possibile la sicurezza di tutti. Arriva in ritardo, in verità, la dotazione di questo dispositivo già utilizzato in mezzo mondo, i cui benefici sono stati ampiamente dimostrati nel periodo di sperimentazione, e che speriamo sia solo un primo passo nel senso di mettere gli operatori delle Forze dell’ordine in condizione di lavorare in maniera più efficiente e sicura, garantendo loro tutta una serie di tutele sul piano operativo, logistico, e legale che ancora purtroppo mancano. I sacrifici quotidiani di donne e uomini in divisa, che troppo spesso costano loro la vita stessa nello svolgimento di un dovere che significa attrarre su di se tutto il male e i pericoli possibili, meritano una doverosa risposta: quella di fare l’impossibile per sostenere e tutelare chi porta la divisa". E ancora: "A quelli che non perderanno occasione per alimentare vecchie polemiche sull’utilizzo dei taser – conclude Mazzatti – torniamo a ricordare che il loro utilizzo ha già precisi e notevoli limiti, ma che comunque si tratta di uno strumento operativo indispensabile per la maggior sicurezza di tutti, specie perché affidato a professionisti il cui operato è improntato alla tutela degli altri, e non alla loro aggressione.

Uno strumento che, in passato, avrebbe potuto evitare moltissimi problemi e più di una tragedia”.

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