Cronache

Latitante magrebino rientra in Italia per vedere i figli e la polizia lo arresta

Sono stati gli uomini della Squadra Mobile di Imperia a intercettarlo e a catturarlo, dopo un blitz in casa avvenuto ieri mattina. Con lui c’era la moglie italiana. Gli agenti lo hanno sorpreso a letto

Latitante magrebino rientra in Italia per vedere i figli e la polizia lo arresta

È rientrato in Italia per vedere i due figlioletti di pochi anni, dopo mesi di latitanza trascorsi in Belgio, un gesto davvero rischioso che, infatti, gli è costato l'arresto. Protagonista è un magrebino di circa 32 anni (l'età precisa non si conosce, perché ha sempre fornito diversi alias), condannato a 3 anni, 3 mesi e 29 giorni di reclusione, come residuo di pena, per una lunga serie di reati, inerenti soprattutto lo spaccio di stupefacenti, commessi in provincia di Imperia, tra il 2009 e il 2013.

A ciò si aggiunge un solo episodio di resistenza a pubblico ufficiale, avvenuto nel 2011, quando prese a calci e pugni quattro carabinieri che lo avevano fermato per un controllo. Sono stati gli uomini della Squadra Mobile di Imperia a intercettarlo e a catturarlo, dopo un blitz in casa avvenuto ieri mattina.

Con lui c’era la moglie italiana, che non ha potuto far altro che assistere alla cattura del marito. Gli agenti lo hanno sorpreso a letto, mentre stava ancora dormendo. A quel punto, vistosi circondato dalla polizia e incredulo, non ha potuto far altro che arrendersi e consegnarsi alla polizia, senza opporre resistenza.

Alla fine ha raccontato di aver trascorso alcuni mesi in Belgio, circostanza che è stata confermata da alcuni oggetti che gli sono stati trovati indosso. Negli ultimi tempi, il giovane nordafricano era stato più volte fermato e arrestato dalle autorità italiane, alle quali aveva sempre fornito identità diverse, in modo da sfuggire alla cattura. Talvolta si presentava come tunisino, altre come marocchino, ma con l’unica costante di fornire sempre generalità diverse.

Numerose le condanne a suo carico che sono state unificate dalla procura della Repubblica di Imperia in un unico provvedimento. Dai 4 anni e 9 mesi di reclusione a cui era stato condannato (come cumulo di pene), si è scesi ai 3 anni e 3 mesi, tenendo conto del cosiddetto “pre-sofferto” ovvero del periodo di detenzione già scontato, parte in carcere e parte ai domiciliari.

Accertamenti sono ora in corso da parte degli investigatori per verificare che il suo ritorno in Italia non fosse dettato anche da eventuali legami con personaggi della malavita locale. Resta anche un mistero come si sia mantenuto, in questi mesi, in Belgio.

La polizia sospetta che si sia arrangiato con qualche espediente, ma non si esclude che possa aver trovato qualche lavoretto.

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