Coronavirus

Lecce, approfittano del vento per praticare kite-surf

Multati tre giovani noncuranti del lockdown. Il fatto è accaduto in provincia, a Gallipoli. Il "Csen Settore Nazionale Kite Surf": "prendiamo le distanze da questo episodio vergognoso per la nostra comunità sportiva"

Lecce, approfittano del vento per praticare kite-surf

Hanno sfidato il tempo e anche le norme anti-contagio da Coronavirus, tre giovani sportivi a Gallipoli, un Comune in provincia di Lecce. In particolare il fatto è accaduto nella zona balneare Punta Pizzo. Il gruppo ha approfittato delle forti raffiche di vento per poter praticare kite-surf violando, così, il decreto "#IoRestoaCasa".

I tre non sono sfuggiti all'attenzione degli agenti di polizia che li hanno fermati mentre si divertivano tra le onde noncuranti del divieto di svolgere attività ludiche e sportive anche in mare. Si tratta di tre giovani, residenti in altri Comuni della provincia leccese che, con le proprie auto, si sono spostati dalle loro abitazioni e si sono recati al mare con tanto di tavole, aquiloni (i kite, appunto) e le imbragature.

Gli agenti del commissariato di Gallipoli erano impegnati nei servizi di controllo del territorio quando hanno notato il gruppo di sportivi. I tre giovani, con non poche difficoltà a causa del vento di burrasca sul litorale ionico, sono stati fatti immediatamente rientrare sulla battigia e sono stati sanzionati. Ora ognuno di loro dovrà pagare una multa di 533 euro. Sull'accaduto si è espresso anche il "Csen Settore Nazionale Kite Surf" che sulla pagina Facebook scrive in un post: "Il settore Nazionale Csen tavola a vela prende le distanze da questo episodio vergognoso per la nostra comunità sportiva".

Certo, non sono gli unici sportivi che non hanno rispettato il lockdown nel Salento. Due settimane fa, ad Otranto (sempre in provincia di Lecce), un ciclista probabilmente voleva approfittare della giornata di sole pur sapendo di violare le disposizioni del decreto di Giuseppe Conte ed è stato "pizzicato" dagli agenti di polizia in sella alla sua bicicletta. Anche in quel caso i poliziotti hanno dovuto chiedere all'uomo di uscire dall'acqua. Perché, se si tratta di un ciclista? Vi starete, probabilmente, chiedendo. Perché dinanzi alla pattuglia di polizia incontrata lungo il tragitto, l'uomo ha cercato di cambiare strada, ma si fa per dire, perché l'incauto ciclista ha preferito tuffarsi in mare con la sua bicicletta per evitare i controlli delle forze dell'ordine. Tentativo fallito, però.

L'uomo, infatti, non è sfuggito all'attenzione degli agenti che più volte gli hanno chiesto di uscire dal mare. Alla fine l'uomo ha dovuto pagare una multa di 400 euro nonostante, come si sente nel video diventato virale, abbia ripetuto più di una volta ai poliziotti "Non ho fatto niente".

Agli sportivi si chiede ancora un po' di pazienza.

Stando alle dichiarazioni del ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, su Adnkronos si parla di una "presumibile ripresa degli sport dal 4 maggio".

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