Legò mani e piedi al compagno disabile, lo sollevò in aria con la sedia minacciandolo di buttarlo giù dalla finestra, per poi lasciarlo cadere rovinosamente a terra. Il tutto, per giunta, condito da insulti di ogni tipo e lancio di oggetti contro di lui: la vittima ne era uscita con contusioni guaribili in una settimana.Il bullo responsabile di questi soprusi – andati avanti per circa un anno in un liceo de L'Aquila – è stato però graziato dai giudici.
Già, perché il processo a suo carico, come riporta Il Messaggero, si è chiuso con la riforma della condanna per l'imputato, un ragazzo di 20 anni, ripetente.
In primo grado lo studente-bullo era stato condannato a tre
anni di reclusione, dunque la corte d'Appello aveva ridotto sensibilmente la pena a ad un anno e quattro mesi: ora, come detto, il perdono giudiziale che estingue il reato. Insomma, una vera e propria beffa.
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