Ma l'uomo occidentale ormai è più che «dimezzato»

Il vigore maschile e la dolcezza femminile, i paradigmi della società dall'alba dei tempi; ma oggi qualcosa sta cambiando. A livello fisiologico, comportamentale e anatomico. Innanzitutto le caratteristiche sessuali maschili; che vedono l'uomo femminilizzarsi e perdere quelle che per secoli e millenni sono (...)

(...) state le sue prerogative. Un dato: gli spermatozoi. Compiono il solito lungo e tortuoso cammino, dai tubuli seminiferi situati nei testicoli, fino all'organo copulatorio, dove iniziano una nuova e faticosissima corsa alla conquista di una cellula uovo; ma, rispetto a un tempo, il loro numero si è drasticamente ridotto. Dal 1973 al 2011 si è registrato un declino della concentrazione di spermatozoi del 52,4%, con una diminuzione a livello numerico del 59,3%. Gli spermatozoi entrano a far parte di un liquido biologico - lo sperma - caratterizzato da zuccheri, liquido prostatico, liquido di Cowper; ma, mentre queste sostanze parrebbero mantenere la loro autonomia, la materia prima, quella davvero essenziale al concepimento, si sta ridimensionando. Il risultato è incontrovertibile: l'uomo (almeno il 15% degli uomini sessualmente attivi) non è più in grado di concepire come durante i periodi che precedettero il secondo conflitto mondiale. Tutti gli uomini? No. Il problema riguarda soprattutto i paesi civilizzati. E la circostanza non è casuale. Perché, anche se è difficile imputare una causa specifica al fenomeno, di certo aspetti come l'obesità, la cattiva alimentazione, lo stress lavorativo, il contatto con pesticidi e altre sostanze chimiche durante la fase embrionale, stanno smontando la nostra capacità di procreare. Hagai Levine, della Hebrew University-Hadassh Braun School of Public Health of Medicine at Mount Sinai (New York) non ha dubbi: occorre verificare con certezza cosa ci sia a monte del problema perché la situazione non degeneri. L'uomo sta cambiando, i suoi spermatozoi sono meno potenti, ma le ripercussioni sono anche anatomiche ed emotive. Il pene del maschio moderno è più piccolo rispetto a quello delle generazioni passate; e, allo stesso modo, si assiste a un incremento di uomini che sviluppano il seno. Dal punto di vista psicologico, invece, incorrono problematiche legate alla maggiore sensibilità maschile, che un tempo non era minimamente contemplata. La genitorialità è cambiata e così le attenzioni emotive verso la prole, che impattano a livello ormonale e quindi caratteriale. Il ritorno per chi oggi ha l'età giusta per mettere su famiglia è notevole. Significa che le probabilità di non riuscire ad avere figli sono ben più alte rispetto ai rispettivi padri e nonni. E, se si vuole allargare la discussione, si può prevedere lo spettro di una fenomenologia mai ponderata seriamente per la nostra specie: l'estinzione.

La situazione non è ancora così drammatica, ma l'allarme è stato lanciato. E, per invertire la rotta, probabilmente, bisognerà compiere uno sforzo notevole, non solo dal punto di vista scientifico, ma anche sociale.

Gianluca Grossi

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica