Con l’avvicinarsi del rientro a scuola di alunni e docenti aumenta la preoccupazione dei genitori, soprattutto per i figli più piccoli, quelli dell’infanzia, che in molti casi già hanno ripreso le attività di formazione con le loro maestre. A Milano, un’immagine postata sulla pagina Facebook del Comune da una maestra d’asilo ha creato polemiche e malumori in diverse famiglie. La foto ritrae l’insegnante coperta dalla testa ai piedi con tenuta anti contagio Covid-19. “Noi educatrici – scrive – ci presenteremo così a bambini di due anni che non ci vedono da 6 mesi, con camici in plastica (modello figurella per dimagrire). Neanche gli infermieri sono così. E, poi, il lavoro di organizzare la segnaletica fatta da noi, pulire da noi, senza parlare di zero giardino, inagibile da 4 anni. Vergognoso, una organizzazione così bassa non l’ho mai vissuta in 22 anni di servizio”.
L’immagine della maestra ha scatenato le reazioni dei genitori. “Assurdo! Mio figlio scappa dopo 2 minuti... si sta un tantino esagerando. Camice e visiera eccessivi”, scrive una mamma. “Sarà dura per voi – sottolinea un altro genitore – come per molte altre categorie nel pubblico è nel privato. Sento troppe lamentele e poca voglia di tornare al lavoro da parte dei docenti, ma magari mi sbaglio”. C’è chi si ribella. “Davvero assurdo e senza senso che le maestre si vestano così. Perché trattare i bambini da malati? Per favore ripensateci riguardo i camici non è neanche igienico né sicuro. Fate qualcosa”, suggerisce una donna. “Neanche in ospedale gli operatori sono conciati così, neanche in pediatria. Cos’è questa divisa da Csi? Inammissibile”, scrivono altri genitori. Insomma, la foto stile extraterrestre non è passata inosservata e le reazioni rendono ancora più difficili la ripresa delle attività scolastiche.
Intanto, dopo che era stata indicata la data del 14 settembre per l’inizio delle lezioni, come previsto dal ministero e come deliberato dalla maggior parte delle Regioni, alcune di queste, in particolare quelle impegnate nella tornata elettorale potrebbero tuttavia decidere di
posticipare l’inizio delle lezioni dopo il 21 settembre. Recentemente il premier Giuseppe Conte ha escluso un altro lockdown: la ripresa delle attività didattiche in presenza, dunque, non correrebbe alcun rischio.
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