Di Maio allontana la crisi "Salvini, vediamoci e parliamo"

Il vicepremier grillino tende la mano a Salvini: "Se avessi sospetti su di lui non sarei al governo". E chiede un incontro chiarificatore

Di Maio allontana la crisi "Salvini, vediamoci e parliamo"

"Vediamoci, parliamo e andiamo avanti". Dopo 24 ore di tensioni alle stelle, Luigi Di Maio tende la mano a Matteo Salvini per scacciare l'ombra della crisi di governo.

Ieri, al culmine dell'irritazione, il ministro dell'Interno aveva detto che avrebbe disertato la riunione del governo, ma pure il vertice di maggioranza sull'autonomia. In serata fonti della Lega avevano ribadito che il vicepremier aveva in programma di passare la giornata con i figli.

"È auspicabile che oggi ci parliamo e ci vediamo", chiede però Di Maio dai microfoni di Agorà su RaiTre, "È giusto che ci incontriamo, ci chiariamo e andiamo avanti, oggi, perché c'è il Consiglio dei ministri ed il tavolo autonomia. Portiamo soluzioni ai cittadini e non problemi. Ogni volta cerco sempre di trovare un'intesa e una mediazione per gli italiani". E assicura di non avere il minimo sospetto su Salvini per quanto riguarda la questione dei presunti fondi russi alla Lega. "Non sarei al governo", spiega, "Prima del 24 andrà in Parlamento, è una buona notizia. Ci mette anche nelle condizioni di difenderlo, è come tra amici: se invece di mettermi in condizioni di difenderti mi attacchi è pure un po' ingiusto".

Il leader dei 5 Stelle esclude che si tratti dell'inizio di una crisi di governo, definendo le tensioni solo "dinamiche di un governo con due forze politiche" diverse. "Comunque male non fare paura non avere", aggiunge, "Abbiamo da realizzare riforme importanti".

Da Matteo Salvini ancora nessun commento.

È il sottosegretario al Lavoro della Lega, Claudio Durigon, ad avvisare gli alleati: "Vediamo cosa succede nei prossimi giorni", dice, "Siamo due forze politiche diverse, ci siamo unite con un contratto ma non basta più: serve anche una visione di intenti più forte. Abbiamo messo i punti sulle 'ì, se vogliamo continuare a lavorare c'è bisogno di sì che sono importanti per poter passare all'attuazione".

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