È giallo a Porto di Legnago, in provincia di Verona, dove una donna è scomparsa nel nulla la sera del 9 aprile. Forze dell'ordine e volontari sono alla ricerca di Natasha Chokobok, 29enne di origine ucraina che è madre di una bambina di soli sei anni. Secondo la madre, Natasha non sarebbe fuggita di sua spontanea volontà. "Non avrebbe mai abbandonato la sua bambina - spiega a L'Arena - nemmeno per fuggire da quella vita difficile che il suo compagno la costringeva a fare, privandola perfino della libertà di telefonare a noi familiari o di comprarsi una maglietta da cinque euro. Tanto che se qualcosa non andava come diceva lui, per mia figlia erano solo botte".
Secondo Elena Mihai, dunque, alla base della sua scomparsa ci sarebbe il compagno della donna, un rumeno di 35 anni. "Alzava le mani su di lei per un nonnulla. Non era insolito vederla con dei lividi. Nel 2017 l’aveva riempita di botte al punto che lei era fuggita in bicicletta cercando di raggiungere l’ospedale. Un passante la notò per terra, svenuta sull’argine. La portarono con l’ambulanza al Pronto soccorso", racconta Elena tra le lacrime.
La sua versione, però, è stata subito respinta dall'uomo. Alin Rus dice infatti di aver cercato la sua compagna e spiega la versione della sera della scomparsa.
"Ho perlustrato l’argine in auto fino a Badia Polesine. E quella sera, la mia compagna non era affatto vestita a letto. Ha indossato gli abiti solo per gettare il sacchetto della plastica. Poi non è più rientrata", ha affermato il rumeno al quotidiano locale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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