Cronache

Marocchini rubano dolci e minacciano agenti: "Vi tagliamo la gola"

Razzia in un bar nel centro di Salerno e minacce ai poliziotti, arrestati due immigrati. Entrambi erano destinatari di un provvedimento di espulsione ma si trovavano ancora in Italia

Marocchini rubano dolci e minacciano agenti: "Vi tagliamo la gola"

Ubriachi, rubano dolci al bar e minacciano con i cocci di una bottiglia i poliziotti che li inseguono: “Vi togliamo la gola”. È accaduto in pieno centro a Salerno, nelle strade della movida, nella notte tra sabato e domenica. Protagonisti due immigrati marocchini che hanno concluso la loro notte brava in cella.

Protagonisti della vicenda due immigrati, di nazionalità marocchina e senza fissa dimora. Ai due nordafricani, di 28 e 29 anni, dopo una serata passata a bere birra e alcol, doveva essere venuta fame. E così avevano deciso di prenderne qualcuno in uno dei locali di via Roma, arteria centrale del passeggio serale e notturno a Salerno. Però non avevano alcuna intenzione di pagare. Così, arraffati i dolci, hanno provato a scappare ma i titolari dell’attività commerciale li hanno inseguiti per farsi dare i soldi.

Impossibilitati a seminarli, i marocchini hanno affrontato i commessi e i titolari del bar. Ne è nata una zuffa che non è degenerata grazie al tempestivo intervento dei poliziotti in servizio presso la Questura di Salerno. Gli agenti hanno separato i litiganti ma i maghrebini hanno iniziato a dare di matto e, brandite delle bottiglie rotte, hanno cominciato a minacciare i tutori dell’ordine. “Vi tagliamo la gola”, la frase che avrebbero pronunciato, accompagnata da fin troppo eloquenti gesti con le mani al collo.

I poliziotti, non senza qualche difficoltà dovuta alla resistenza opposta, hanno disarmato e ammanettato i due immigrati. Sono stati arrestati per violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.

Per entrambi, come si legge nella nota stampa delle forze dell'ordine riportata dai media locali, è scattata la denuncia perché i marocchini, nonostante fossero stati destinatari già di un provvedimento di espulsione, si trovavano ancora sul suolo nazionale.

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