Cronache

Marocchino chiede aiuto. Ma gli agenti trovano foto choc nel cellulare

Marocchino chiede aiuto. Arriva la polizia stradale e trova 200 pannelli fotovoltaici rubati. Lo choc al momento del controllo dello smartphone: ecco cosa c'era dentro

Marocchino chiede aiuto. Ma gli agenti trovano foto choc nel cellulare

Imperia - Un video raccapricciante raffigurante alcuni cadaveri squartati con dei coltelli è stato scoperto nello smartphone di un marocchino, di 30 anni, N.Y., residente a Salerno, arrestato dagli agenti della polizia stradale di Imperia. Lo hanno trovato in possesso di duecento pannelli fotovoltaici, rubati a Pavia e caricati su un furgone rimasto in panne sull'Autofiori, in una piazzola di sosta al chilometro 113, carreggiata nord, all'altezza di Imperia.

Al rinvenimento della refurtiva, occultata in un ripostiglio del mezzo, ricavato dietro alcune parti di mobilio sovrapposte, gli agenti hanno deciso di approfondire i controlli anche sula persona. A quel punto gli hanno di mostrare foto e filmati contenuti nel telefonino. Il primo video ha lasciato i poliziotti senza parole. Il marocchino ha poi spiegato che il filmato raffigurava un antico rito funerario tibetano - la cosiddetta "sepoltura celeste" - ancora oggi praticato da alcune comunità, in cui il corpo del defunto viene scuoiato e dato in pasto agli avvoltoi. E nel filmato si vedono proprio i rapaci che si lanciano sui corpi appena sventrati. Ma per quale motivo un musulmano (o presunto tale) teneva, nel proprio telefonino, un video così agghiacciante, tra l'altro appartenente a un'altra religione? Quale piacere può provare una persona alla vista di simili filmati? Ma non finisce qui.

Esaminando più a fondo la "gallery", i poliziotti scoprono altri due video proibiti, dal contenuto pedopornografico. Il primo raffigura una ragazzina, tra i tredici e i quattordici anni, che si denuda. Il secondo, ritrae un violento pestaggio tra bambini. Anche in questo caso viene da chiedersi quale piacere deviato può provare una persona a vedere due bambini che si picchiano. Filmati, dunque, che la dicono molto lunga sulla personalità del marocchino. Il rinvenimento di 231 etichette adesive, riportanti i dati tecnici da applicare sui pannelli, una volta venduti, rappresentano, a questo punto, un semplice dettaglio.

Per il nordafricano sono scattate le manette con le accuse di riciclaggio e detenzione di materiale pedopornografico.

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