Cronache

Maurantonio, i genitori dei compagni di stanza rompono il silenzio

"Dopo aver parlato con i nostri figli, la tesi che sosteniamo è il suicidio"

Maurantonio, i genitori dei compagni di stanza rompono il silenzio

Alla fine hanno rotto il silenzio. Per difendere i loro figli da insinuazioni e accuse. I genitori dei compagni di classe di Domenico Maurantonio, il ragazzo precipitato da un hotel a Milano il 10 maggio scorso in circostanze ancora da chiarire, in una intervista a "Segreti e delitti", in onda su Canale, dicono come la pensano.

"Dopo aver parlato con i nostri figli, la tesi che sosteniamo è il suicidio. Domenico esce dalla stanza, chiude la porta, percorre il corridoio, a metà di questo nell’altra ala dell’albergo, cade giù. Nel tragitto lascia tracce biologiche: secondo noi è il preludio del tragico gesto, Domenico ha paura, ha uno scompenso e 'se la fa addosso'. Mi risulta che gli inquirenti abbiano sequestrato dalla camera dell’albergo, oltre al telefono di Domenico, anche alcuni disegni del ragazzo. Tra questi, un disegno con tre figure, tre volti, uno al centro, un po’ più basso, cancellato con la gomma", ha detto Donato, padre di uno dei giovani che hanno partecipato al festino avvenuto in camera.

Il genitore poi ha aggiunto: "Siamo rimasti in silenzio per rispetto delle indagini. Ora facciamo un appello ai genitori di Domenico per incontrarli. Tramite il parroco della parrocchia di Altichiero, ci è stato risposto che dovevamo parlare con il loro avvocato. I ragazzi non hanno avuto il tempo per piangere Domenico, la stampa ha rubato loro le lacrime. Prima di difendere i nostri figli, vogliamo difendere la memoria di Domenico e il dramma dei suoi genitori".

Elisabetta, madre di un ragazzo che era in stanza con Domenico, dice: "I ragazzi hanno fatto un piccolo festino, c’erano ragazzi che andavano e venivano, si sono trovati anche in 10/11 nella camera e hanno condiviso una bottiglia di liquore, ma anche salame e tarallucci. Alle 3.30 sono scesi e si sono seduti sulle scale dell’albergo fino alle 4.30 e sono stati visti, compreso Domenico, dall’inserviente che era nella hall. A quell’ora sono tornati in camera, dove sono rimasti fino a quando hanno deciso di andare a dormire. In questo intervallo di tempo sono state scattate foto e girati video, già in mano degli inquirenti, in cui Domenico risulta sano, vivo e vegeto proprio nell’intervallo orario in cui si suppone che ci sia stata la morte. C’è un grande dramma che è la morte di Domenico, ma c’è anche il dramma dei nostri figli che hanno perso un compagno di scuola e anche un amico, senza aver avuto il tempo di metabolizzare questo dolore: si sono trovati sbattuti sulle prime pagine di tutti i giornali con l’accusa di essere omertosi. Questa è l’accusa più lieve perché sono stati accusati anche di aver partecipato e in qualche modo contribuito alla morte del loro amico. Sono circolate false notizie: in realtà i nostri figli hanno parlato fin da subito con la polizia giudiziaria, per ore in questura anche a distanza di una settimana dal tragico evento, ed è stato prelevato un campione di Dna ai ragazzi che erano in camera con lui. Tra le false notizie, anche la mancata amicizia, quando in realtà erano molto amici. Domenico aveva scelto volontariamente i compagni con cui condividere la stanza, aveva compagni che conosceva fin dalle elementari e frequentava anche al di fuori della scuola, con i quali condivideva la passione della musica e del disegno.

Per il suo compleanno, per esempio, tutta la classe gli ha regalato una bici".

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